Trama
Dom (Jude Law), carismatico scassinatore e sedicente principe delle rapine, torna di nuovo in libertà per le strade di Londra dopo dodici anni di prigione. Per lui, arriva finalmente il momento di recuperare quello che gli è dovuto. In visita in Francia con l'amico Dickie dal suo boss per richiedere un premio per gli anni di silenzio, in preda ad alcol e droga Dom capisce che ciò che è perso non può essere sostituito da niente e decide di fare ciò che gli riesce meglio: mandare tutto all'aria e rovinare gli affari di tutti. Solo dopo l'incontro con una femme fatale e un incidente d'auto, rientrerà a casa per cercare di ristabilire un contatto con la figlia.
Approfondimento
DOM HEMINGWAY: LA REDENZIONE (IMPROBABILE) DI UN CRIMINALE
Scritto e diretto da Richard Shepard, Dom Hemingway racconta la storia di Dom Hemingway, scassinatore spavaldo, arrogante e spiritoso, che dopo dodici anni di carcere si rimette in affari con il partner criminale Dickie per riprendersi ciò che gli è dovuto per aver tenuto la boccachiusa e protetto il boss Fontaine. Dopo un'esperienza di premorte, Dom cercherà di riallacciare i ponti con l'estraniata figlia prima di ricascare nuovamente dentro l'unico mondo che conosce.
Noto per The Matador, Shepard realizza una storia criminale seguendo l'originale punto di vista di un uomo audace, violento e vendicativo, che incarna tutti gli appetiti, le contraddizioni e le angoscie della vita moderna.Durante il viaggio che porta il protagonista dal carcere britannico fino al sud della Francia, non importa di quali azioni questi si macchi o quale disordine crei: esplorando i suoi paradossi, il regista presenta infatti un personaggio capace di attirare con il suo modo di fare l'attenzione del pubblico facendogli sperare che arrivi prima o poi una tanto agognata quanto improbabile redenzione.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di Dom Hemingway nel ruolo eponimo è l'attore Jude Law. Pura contraddizione vivente, accattivante e pericoloso, Dom ha una lingua tagliente e mani quasi magiche capaci di rubare qualsiasi cosa ma anche un cuore che nasconde qualche profondo rammarico. Usando le parole come se fossero armi per attirare l'attenzione, Dom ha un aspetto fisico che è stato inevitabilmente modellato dai dodici anni trascorsi in galera: non più atletico ma con un po' di pancia, il personaggo di Dom ha richiesto all'attore di modificare il suo stile di vita e alimentare. Oltre a mettere da parte esercizio fisico e sana alimentazione e a farsi crescere la barba, Jude Law prima di entrare nei panni di Dom si sottoponeva quotidianamente a sedute di trucco - sotto la direzione di Wakana Yoshihara - che ne modificavano capelli, naso (grazie a una protesi che simulasse un "naso rotto") e bocca (con l'utilizzo di speciali apparenchi dentali) e gli regalano varie cicatrici.Dopo la detenzione carceraria, Dom incontra nuovamente il suo ex socio criminale Dickie, ruolo interpretato da Richard E. Grant. Dickie è l'unica persona al mondo di cui Dom si fida e con cui parla, dal momento che sua moglie è morta e sua figlia non vuole avere alcun rapporto con lui. Metaforicamente, si può tranquillamente asserire che Dickie e Dom sono come Robin e Batman o come Stanlio e Ollio, formando un'indissolubile coppia che fa delle diversità il proprio punto di forza. Come Dom, anche Dickie ha poi un aspetto particolare (ispirato al giornalista Hunter S. Thompson): ancorato ai giorni di gloria del suo passato, porta i capelli leggermente lunghi, indossa occhiali anni Settanta, ha un guardaroba che lo fa assomigliare a uno zio eccentrico e porta un solo guanto di pelle nera alle mani.
La prima destinazione che Dom si ripromette di raggiungere una volta libero è il sud della Francia. Qui vive il misterioso signor Fontaine, alias Ivan Anatoli, il ricco boss del crimine interpretato da Demian Bichir che Dom ha protetto con il suo silenzio durante i 12 anni di carcere e che si sta godendo i frutti della ricchezza agguantata.
Nella vita di Dom, tuttavia, ha grande importanza la figlia Evelyn, impersonata da Emilia Clarke. Per riallacciare i rapporti con la ragazza, Dom dovrebbe vincerne la mancanza di fiducia. Rimasta orfana di madre, Evelyn è stata indurita dalla vita e ha dovuto provvedere da sola a se stessa. Dom si ripresenta alla sua porta dopo aver perso tutto ciò che aveva ed è chiaro che si ritrova di fronte a molte domande a cui dover rispondere.
Toccando il fondo, Dom si ritrova poi ad elemosinare un nuovo lavoro al giovane criminale Lestor, a cui presta il volto Jumayn Hunter. Molto più tecnologico di Dom, Lestor nutre per lui solo disprezzo e tra i due lo scontro generazionale è inevitabile.
A completare il cast di Dom Hemingway sono infine le attrici Kerry Condon e Madalina Ghenea. La Condon dà vita al personaggio della vivace Melody, una ragazza che Dom incontra nel sud della Francia e a cui, nel bene o nel male, salva la vita. La Ghenea invece porta in scena la femme fatale Paolina, amante di Fontaine e nemesi fatale di Dom.
UN THRILLER COLORATO
Thriller britannico non volutamente grigio ma colorato, Dom Hemingway (ambientato prevalentemente a Londra) conta sulla direzione della fotografia di Giles Nuttgens e sulle scenografie di Laurence Dorman. La casa di Fontaine nel sud della Francia (alle cui pareti spiccano una serie di ritratti di scimmia dell'artista Jill Greenberg), ad esempio,è appositamente caratterizzata da un rosa e un verde accecanti, che fanno da contraltare al grigio del carcere che Dom si lascia alle spalle all'inizio del film.
Mentre la colonna sonora porta la firma di Rolfe Kent, i costumi di Dom Hemingway sono frutto delle scelte di Julian Day.
Note
L’americano Richard Shepard in trasferta londinese rincorre Guy Ritchie, il primo Danny Boyle, le atmosfere alla Irvine Welsh. sopra le righe dall’inizio alla fine, con il cast che lo segue di buon grado sulle strade del grottesco e del black humour, tra criminali di mezza tacca sballati, bizzarri e sbruffoni. Anche se la trama sembra non sapere bene in che direzione puntare, Shepard sta incollato alla gigionissima interpretazione di Jude Law, e fa bene, perché così divertito e divertente non l’avevamo visto praticamente mai.
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