Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Solo il cinema indie di Jarmusch sopravvive...
La prima scena, il movimento di macchina circolare come il 45 giri sul piatto, la voce gracchiante di Wanda Jackson, l’imbuto dell’amore dei due amanti che ascoltano il brano in contemporanea a distanza. Lento e ipnotico, inesorabile e decadente. Ecco la sintesi del cinema di Jim Jarmusch. In una casa antiquario ricca di cimeli, pezzi di modernariato di un’altra era, quella da cui provengono i due protagonisti: Adam e Eve, due vampiri con alle spalle tremila anni. Lui è un musicista che vive nel più ristretto riserbo a Detroit, lei a Tangeri. Si incontrano nella cittadina americana, di notte, tra chitarre, scienziati incompresi, incidenti domestici e astinenze di sangue.
SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO è un’opera su vampiri moderni, etici ed esoterici. Non uccidono più con i loro canini, bevono solo sangue puro e non infetto per non farsi contaminare e quindi morire. Adam è un poeta rock, colto e sensibile, un Amleto interpretato da Syd Barret. Vivono nella notte underground e solitaria di Detroit e in una Tangeri tentacolare ed esotica. Gli ultimi romantici che vivono l’uno per l’altro, una coppia di un’altra epoca calata nella modernità tecnologica e violenta di oggi. Jarmusch innerva il film delle amate chitarre dal suono spettrale e ruvido, di umanità e originalità da vendere. La musica è un organo vitale nelle sue mani. Cuore, testa e nervi convivono nella medesima percentuale nell’autore indie per eccellenza. Ian, Ava, Bilal e Marlowe sono le figure di contorno. Ciascuno con le sue note particolari e fragilità. Ottimi Tom Hiddleston e Tilda Swinton. Deliziosa e imprevedibile Mia Wasikowska. Straordinario John Hurt.
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