Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Cinema che tenta di sopravvivere.
Come ultimo o, meglio, "postumo" gesto nostalgico e decadente per resistere alla dissoluzione, anzi, alla dissolvenza odierna. Quindi, come azione di (r)esistenza alle immagini-zombie, alle immagini-obitorio; immagini conformizzate, spersonalizzate, modernizzate, disanimate. Insomma, un raffinato, vampiresco ed artistico atto di ribellione all'effimerità dell'immagine. Un disperato e poetico tentativo di salvezza del Cinema, dal cinema. Un'opera, allora, come necessario (p)atto di sopravvivenza; come costante mo(vi)mento di rigenerazione filmica, che tenta di eternizzare la bellezza crepuscolare del gesto cinematografico. Only Lovers Left Alive è un film ipnotico e colto. Un concerto post-rock di immagini eternamente, resistentemente declinanti. Un malinconico e, in un certo senso, "utopico" film-manifesto, di conseguenza, un lungometraggio come protesta elegante rispetto alle intenzioni convenzionali, unidirezionali e omolaganti del Cinema attuale. Un loureediano e spettrale giro in tondo per le strade perdute di questa mulholland drive notturna. Perché la luce di Hollywood è accecante. Uccide.
Vampiri, quindi, come (dis)integranti figure di opposizione all'Immagine conformizzata, intesa anche come Immagine-società.
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