Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Lo dico subito: raramente mi sono irritato tanto, guardando un film, negli ultimi anni. Superata l'ora e mezza avrei voluto mordermi i gomiti, armarmi di paletti di frassino, proiettili d'argento, aglio, entrare nel film e fare ciò che andava fatto dopo venti minuti, ovvero massacrare i vampiri di Jarmusch senza nessuna pietà. Così mi evitavo questa noiosa, insulsa, agonizzante e supponente pellicola di uno dei migliori registi "indipendenti" americani, e su questo non si discute. Un film citazionista, zeppo del background rock di Jarmusch, che lo esibisce senza ritegno e costrutto, accompagnandolo con questi vampiri esangui, annoiati, che si lamentano, decadenti, di ciò che non c'è più, muovendosi fra il kitsch, i drappi, succhiando ghiaccioli zero positivo. Ma per piacere, davvero vi bevete sta roba e la chiamate "capolavoro"? Un'opera narcolettica, fintamente poetica, (se ci trovate della poesia, non sapete cos'è la poesia), morta ancora prima di iniziare. Un punto in meno per avermi rovinato il film del sabato sera. Mortacci tua, Jim. Anzi, vampiracci tuoi, Jim.
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