Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Notte, notte e ancora notte. Buio, occhiali da sole calati sul volto, vestiti tutti di nero oppure con vistosi abiti di origine araba, pallidi come la luna e vogliosi di sangue puro. Ch desidera morire, porre fine a una via infinita, chi fare ancora nuove esperienze e continuare a conoscere il mondo secolo dopo secolo, chi vuole fare musica in totale anonimato e lasciare che la gente gli passi accanto. Sono loro i vampiri malinconici dell'ultimo film di J.Jarmusch, in anteprima al Tff, dove hai paura di sbattere le ciglia degli occhi per non doverti perdere nulla. Nè gli occhi gelidi di T.Swinton o le chitarre del suo sposo fedele nei secoli. C'è chi ha conosciuto Lord Byron e Mary Shelley, c'è colui che chiamano Marlowe (sarà il vero poeta?), ma i tempi dei vampiri crudeli sono finiti. Ora vanno in ospedale travestiti da dottori e si fanno dare sangue purissimo. Con qualche eccezione, tipo la giovane vampira che proprio non può fare a meno di succhiare vene umane. Ma si sa, la fame è brutta. Ecco, i vampiri di Jarmusch sono nostalgici. Pensano che gli uomini hanno sì avuto il potere di cambiare il mondo, ma le loro idee sono state trascurate, modificate e poi abbandonate. I veri morti siamo noi, non i vampiri. Siamo come zombie che camminiamo in una palude di desolazione. I vampiri sono tra noi, e si limitano ad osservare, a trarre conclusioni. D'altronde, il mondo è cambiato e loro devono adeguarsi. Ottima anche la colonna sonora, ma su quello il regista ne sa parecchio. Quindi, tra un ghiacciolo al sangue e un giro in macchina su e giù per una Detroit poetica, allucinata e lunare, quando finirà il film, mettete un long playing lungo lungo...per creare atmosfera...e noi che siamo semplicemente esseri umani, nati per morire, pensiamo non a vivere una vita eterna, ma a godercene una appieno, senza sfumature, senza esitazioni. Nell'attesa, potete sempre sperare che due denti aguzzi lascino il loro segno su di voi.
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