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Provaci ancora, Sam

Regia di Herbert Ross vedi scheda film

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La recensione su Provaci ancora, Sam

di mm40
8 stelle

Se Io e Annie è il capolavoro della produzione alleniana, questo Provaci ancora, Sam! ne è una sorta di prova tecnica, un primo abbozzo sperimentale. La differenza che salta subito all'occhio è che Provaci ancora, Sam! è ancora troppo contaminato dalla comicità rispetto al film che uscirà nel 1977, ma si inserisce d'altronde a perfezione nel filone delle opere che Allen scrisse in quegli anni (il film precedente a questo era stato Il dittatore dello stato libero di Bananas: tutt'altra pasta come confezione, certo, ma molte sono comunque le somiglianze in fase di scrittura); conscio dei suoi limiti in veste di regista (oltre a Bananas aveva diretto soltanto un'altra pellicola, cioè Prendi i soldi e scappa), Woody lascia il posto dietro la macchina da presa all'amico Herbert Ross, già impegnato in tale veste a teatro nell'omonima commedia, grazie alla quale Allen (e così pure la Keaton) si era guadagnato un successo strepitoso. Rimane comunque protagonista e unico scrittore/sceneggiatore del testo, che è in sostanza un impasto di commedia sentimentale e comicità slapstick, con una salva di battute 'alte' (riferimenti colti, tematiche intellettuali) e tormentoni, nonchè una morale di fondo ben sviscerata: tutti elementi che contribuiscono a garantire solidità e varietà, tenuta della struttura narrativa e divertimento. Qui per la prima volta WA mette in scena la sua personale visione della contaminazione fra realtà e fantasia, tema su cui ha sviluppato racconti e sceneggiature (le più evidenti in questo senso sono La rosa purpurea del Cairo e Midnight in Paris); ovviamente in particolare l'interesse del protagonista si riversa sul cinema, ripetutamente omaggiato e non solo con la figura di Bogart, ma citato ripetutamente anche tramite i miti alleniani di Fred Astaire, della commedia all'italiana, di Truffaut e via dicendo. Il risultato sono ottanta minuti di irresistibile ritmo con una raffica di strepitose battute "one-liner" (secche, isolabili dal testo e dal contesto) inserite magistralmente su un canovaccio saldissimo; accanto al protagonista in forma smagliante c'è una Diane Keaton (all'epoca sua compagna) davvero esaltante; già meno riuscito il ruolo di Tony Roberts, meno definito in sè: in pratica è soltanto usato come espediente per realizzare la parabola 'catartica' di Sam, che grazie all'abbandono finale di Linda potrà finalmente sentirsi un uomo vero, nonchè sè stesso. A guardare bene, infine, pur essendo una commedia sentimentale questo film non si conclude nè con il lieto fine, nè con le risate: e questo è già un inequivocabile segnale anticipatorio del Woody Allen in arrivo. Curiosità: la traduzione italiana ha cambiato il nome Allan (il vero dell'attore) in Sam e Play it again, Sam! ('Suonala ancora, Sam!') in Provaci ancora, Sam! perchè nel 1973 si riteneva ancora troppo poco conosciuta la battuta oggi celeberrima di Casablanca; l'impermeabile indossato da Jerry Lacy è il vero impermeabile di Bogart in Casablanca. 9,5/10.

Sulla trama

Sam è timido e sognatore, affascinato dall'irraggiungibile mito di Bogart. La moglie lo lascia; un amico gli propone varie ragazze con cui uscire, ma solo con una riuscirà a trovarsi bene: la moglie dell'amico. Ma non può funzionare.

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