Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Un uomo (Ethan Hawke) e una donna (Julie Delpy) ormai insieme da anni e con due figlie si confrontano a parole sul loro vissuto insieme: ne vengono fuori accuse reciproche e sostanziali incomprensioni di tutti i tipi.
Il regista Richard Linklater esamina dal di dentro le relazioni sentimentali, prendendo come modello una coppia che si è lasciata alle spalle i romanticismi della gioventù, costretta ad affrontare i problemi dell’età adulta, ad esempio l’educazione della prole. Ne vengono fuori le solite reprimende che dovrebbero incarnare i difetti del sesso forte e di quello debole: qui la donna accusa il marito (uno scrittore) di essere il solito maschio egoista più dedito al proprio lavoro che all’interesse della famiglia; mentre lei ha sempre avuto sulle spalle molte più incombenze, e ha dovuto rinunciare alle sue passioni per svolgere tutti quei compiti a cui l’uomo è allergico di natura. Lui si difende come può: non è vero che pensa solo a se stesso, scrive non per hobby ma per lavoro; sua moglie spreca forze ed energie a lamentarsi di continuo e ci credo poi che non riesce a trovare spazio per dedicarsi ai suoi interessi. Il film è insomma una lunga parabola verbosa e, se le incomprensioni messe sul tavolo rispecchiano effettivamente quelle di molte coppie reali, le figure tratteggiate finiscono per sembrare un po’ leziose, un po’ monotone, e ad incarnare due inevitabili stereotipi.
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