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Attila Marcel

Regia di Sylvain Chomet vedi scheda film

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La recensione su Attila Marcel

di fratellicapone
6 stelle

...la signora Proust, improbabile frikkettona in età, aiuta Paul a ritrovare e capire il suo passato per vivere il presente...

Un film ideale per una sera d’estate visto nella migliore location di Palermo, la terrazza dell’Istituto culturale francese.

E’ una storia originale e divertente che ha come protagonista Paul un giovane di poco più di trent’anni che suona il piano per le sue zie, due attempate e insopportabili zitelle. Paul non parla e comunica con le zie con una lavagnetta su cui scrive i suoi spostamenti. Paul è un bravo pianista e lo è diventato su imposizione delle zie che lo hanno cresciuto quando è rimasto orfano da piccolo ed ora vive con le zie e suona il piano nella scuola di danza delle vecchie e invadenti signore.

Paul è una persona disturbata, non vuole o non è in grado di parlare e il suo sogno, o forse delle zie, è vincere un concorso pianistico per giovani talenti prima.

Lo stato mentale di Paul trae origine dalla morte de genitori di cui non si sa nulla e le zie non ne hanno mai messo a parte il nipote. Ma nel palazzo parigino in cui abita, al piano di sotto in una casa stranissima e piena di piante vive la signora Proust, una donna anziana che sembra venuta direttamente dagli anni ’60. La signora Proust, nome omen, riuscirà a fa riemergere i ricordi del giovane e lo aiuterà a dare un senso alla sua vita.

La signora Proust, una bravissima Anne Le Ny, riesce in questa impresa dando delle bevande con erbe e mangiando una madeleine. Arrivano in una specie di trance ricordi vivissimi di quando era bambino, rivede il padre e ma madre e alla fine capirà il motivo della morte improvvisa di entrambi.

Il film si svolge su due livelli, la realtà in cui è immerso il giovane Paul ed è una realtà monotona e oppressiva e la casa della signora Proust in cui si reca di nascosto dalle zie e in cui scopre un mondo fantastico e ricostruisce la sua storia e in cui ha queste visioni del suo passato. Queste scene sono sfolgoranti di colore, quasi dei cartoon come stile e impostazioni e sono piene di musica e di allegria.

Vedendo il film mi è venuto in mente per la parte quasi di animazione Mood Indigo e per il rapporto tra il giovane e la donna l’indimenticabile Harold e Maude.

E’ stato bravo il regista a gestire un argomento così leggero e inconsistente e farne un film che si vede  volentieri.

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