Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Il caos e il disordine portano all'arte o alla violenza, o diventano creativi o diventano tragici. Come siamo arrivati a questo? Chiede uno dei violinisti al direttore dell'orchestra, come si è potuti arrivare alla messa in discussione dell'autorità del suo potere e della sua effettiva utilità? Quando una parte degli orchestrali si ribella il passo dal caos alla violenza è brevissimo così come appare tragica ma inevitabile la reazione del direttore per ristabilire l'ordine perduto. L'intervista agli orchestrali per Fellini è solo una struttura sociale simbolica e pretestuale per fare il punto sul decennio di piombo (1969-1979) che l'italia sta ancora vivendo. Le interviste agli orchestrali cominciano parlando dello strumento suonato e della sua funzione nell'orchestra in realtà finiscono per parlare di loro stessi. Essi stessi si definiscono più operai che musicisti, esigono la pausa sindacale, sono insomma dei meri esecutori dell'arte altrui, dei lavoratori con dei problemi esistenziali comuni e diffusi. Una riflessione sul potere, sulla reazione violentemente borghese ad esso e sulla contro-reazione del potere alla violenza. Una riflessione sulle ideologie sulle costruzioni sociali che non fanno altro che amplificare le nostre masturbazioni mentali. Le aspirazioni fallite non contemplano il caos creativo ma solo il disordine violento.
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