Gli orchestrali sono arrivati nella cappella del Duecento dove devono provare un concerto. Ci sarà anche la televisione e tutti si affannano a chiedere spiegazioni al direttore e al sindacalista, che indice uno sciopero contro l'autoritarismo del maestro. L'azione viene interrotta dalla demolizione di un muro: appena la nube di polvere si è dissolta le prove riprendono, ma il direttore inizia a fare un comizio in italiano e in tedesco. Meno visionario di altri film di Fellini, più propenso alla metafora politica (siamo nel pieno degli anni di piombo, poco dopo il sequestro Moro), il film conferma la grande abilità del regista nel proporre grandi affreschi collettivi.
Un apologo decisamente pessimista su un presente in cui ormai tutto va storto. Ma basta davvero uno scossone a far sì che tutto torni a girare nel verso giusto? E’ il modo (molto originale e pieno di inventiva) scelto da Fellini peri raccontarci (e mettere in scena) la sua personale visione della fine del mondo.
Prova d’orchestra è uno sguardo provocatorio e lucido su un’età confusa, drammaticamente tesa, quella che, sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, culminò col delitto Moro.
Un saggio di come Fellini sapeva piegare le allegorie al suo genio. Prima parte fatta di una serie di ritratti, il secondo di una contraddizione ordine-disordine molto suggestiva.
Fellini, ispirato da uno sciopero delle maestranze di Cinecittà, iniziò ad occuparsi della lavorazione di Prova d'orchestra nei primi mesi del 1978, dopo aver abbandonato il progetto di un film ad episodi insieme ad Ingmar Bergman e Luis Buñuel. Le riprese, finanziate dalla Rai, iniziarono il 22 maggio a Cinecittà e si protrassero, con un budget ridotto (350… leggi tutto
MOLTE ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA - E' un piccolo film grottesco, non perfetto, ma che Fellini riesce a far funzionare, perché appunto è Fellini. E questo benché sia ambientato tutto nel piccolo auditorium e in alcune stanze vicine. Una prima parte offre dei piccoli ritratti ironici degli orchestrali, tutti tipi diversi e abbastanza realistici. Il tratto che li accomuna è essere delle persone… leggi tutto
Giovane violoncellista di grande talento che sta per cavalcare in pieno la cresta dell’onda del successo cade in un abisso di domande inevase quando la madre improvvisamente si suicida di fronte a lei tagliandosi…
Un raro gioiello nella filmografia di Fellini. Mentre il genio sfrenato che ha rotto con il neorealismo per costruire il proprio marchio artistico personale raggiunge vette così assolute di delirio come in "Satyricon", "Casanova" o "E la nave va", qui è grave, meditato, sobrio, usando una finissima ironia per lanciare il suo messaggio sulla società umana. Si può…
Che Fellini non fosse un regista immediato e sempre amato è fuori di dubbio, però che fosse un visionario e un regista che sa usare le metafore come nessun altro sono tutti d’accordo. Anche in questo film prevale c’e una metafora forte, stavolta atroce e sanguinante, quella dell’Italia degli anni ‘70 quando il crinale fra regole e libertà era ogni…
Paradossale, ma sono proprio gli orchestrali che fino ad un attimo prima hanno messo in subbuglio l’auditorium con rivolte contro il potere del Direttore e della “musica al potere”, lanci di materia indistinta contro il ritratto di Mozart, scritte beffarde sui muri e slogan intonati a gran voce, corpo a corpo reciproci senza esclusione di colpi, ebbene, sono proprio loro, con…
MOLTE ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA - E' un piccolo film grottesco, non perfetto, ma che Fellini riesce a far funzionare, perché appunto è Fellini. E questo benché sia ambientato tutto nel piccolo auditorium e in alcune stanze vicine. Una prima parte offre dei piccoli ritratti ironici degli orchestrali, tutti tipi diversi e abbastanza realistici. Il tratto che li accomuna è essere delle persone…
I componenti di un’orchestra si riuniscono per provare in uno spoglio auditorium ricavato da una chiesa sconsacrata, mentre fuori si sentono rumori minacciosi. Sono innervositi dalla presenza di una troupe televisiva e diventano sempre più insofferenti del loro rigido direttore, fino a che gli si ribellano apertamente. Poi una parete viene abbattuta da un’enorme palla di ferro, e tutti…
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Commenti (8) vedi tutti
Un apologo decisamente pessimista su un presente in cui ormai tutto va storto. Ma basta davvero uno scossone a far sì che tutto torni a girare nel verso giusto? E’ il modo (molto originale e pieno di inventiva) scelto da Fellini peri raccontarci (e mettere in scena) la sua personale visione della fine del mondo.
commento di (spopola) 1726792Ironicamente geniale.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (VictorAoki)Fantastico e stralunato, con una delle colonne sonore più belle di Nino Rota.
commento di kotrabUn Fellini visionario come non mai
leggi la recensione completa di siro17Prova d’orchestra è uno sguardo provocatorio e lucido su un’età confusa, drammaticamente tesa, quella che, sul finire degli anni ’70 del secolo scorso, culminò col delitto Moro.
leggi la recensione completa di yumeUn film semplicemente esilarante, meglio del protossido d'azoto. Voto: N.01a
commento di BradyUn saggio di come Fellini sapeva piegare le allegorie al suo genio. Prima parte fatta di una serie di ritratti, il secondo di una contraddizione ordine-disordine molto suggestiva.
commento di sillabaBello e sottovalutato film di Fellini da vedere
commento di antonio de curtis