Taylor (Al Cliver), ricercatore in viaggio di studio con la sua famiglia in un'isola selvaggia, viene attaccato da un gruppo di cannibali. Mentre lui perde solo un braccio, la moglie viene divorata e la figlia Lana rapita. Dieci anni dopo, Taylor torna sull'isola per scoprire che ne è stato della figlia, facendo una incredibile scoperta: affascinati dalla sua pelle bianca, i cannibali considerano Lana la loro dea e in quanto tale la venerano.
Uno studioso, con moglie e figlioletta, si reca per lavoro su un'isola abitata da cannibali. L'esito è abbastanza scontato: sbranata viva la moglie, rapita la bambina, amputato un braccio a lui, che però riesce a scappare. Una decina d'anni più tardi l'uomo torna su quei luoghi con una spedizione pronta a tutto; compie così l'incredibile scoperta: sua figlia, divenuta… leggi tutto
Uno studioso, con moglie e figlioletta, si reca per lavoro su un'isola abitata da cannibali. L'esito è abbastanza scontato: sbranata viva la moglie, rapita la bambina, amputato un braccio a lui, che però riesce a scappare. Una decina d'anni più tardi l'uomo torna su quei luoghi con una spedizione pronta a tutto; compie così l'incredibile scoperta: sua figlia, divenuta…
il re della B (ma più della Z), il regista più prolifico (a suo dire) di sempre, il fantasioso Jesus Franco si cimenta con il genere cannibal. idee zero! è una accozzaglia di cose già viste e riviste, su tutte IL PAESE DEL SESSO SELVAGGIO di Lenzi. Franco gira come sempre a budget sottozero e rispetto ad altri suoi lavori non ci si impegna neppure. Avrebbe potuto…
Noiosissimo, con interminabili scene al rallentatore in cui, in PPP, i cannibali si cibano di frattaglie. Sceneggiatura abbozzata e con vuoti narrativi enormi (si passa, d'improvviso, da un decennio a un altro senza che i protagonisti invecchino). Montaggio imbarazzante, fotografia e colonna sonora abbastanza scarse.
Svogliata la regia. Evitare. Voto: 4
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Commenti (1) vedi tutti
Pecoreccio al 100%. Che boiata ragazzi! Il massimo è stato vedere gli indigeni con gli slip gialli sotto il loro vestito.
commento di lonestar