Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Su questo film si potrebbe essere veloci. E’ un’americanata, nel senso più completo e riscrittivo del termine. Poco plausibile, illogico, perfino stupido all’inizio, e in molte altre parti, è godibilissimo nelle scene d’azione, catastrofico nei dialoghi, ben fatto negli effetti e trasuda statunitensità a livelli non sopportabili. Una vera americanata, nel senso negativo che ha il termine, con i pochi pregi che si attribuiscono allo stesso. Potremmo finire qui, un filmetto godibile a cervello spento, o se uno il cervello non lo usa molto, pura azione e pure stronzate, col personaggio buono che è nei guai fino al collo e che via telefono fanculizza il generale supremo, per la goduria dei boccaloni all’ascolto. Io sarei per un 5/6, ricordando un Gerald Butler onesto, un Presidente Eckhart funzionale, un Morgan Freeman che ormai è come il prezzemolo, una lunga serie di spalle all’altezza, perché negli attori di seconda fascia gli USA sono ancora i numeri uno, un cattivo che non si fa mancare nulla, e alla regia Fuqua, che pure ci aveva regalato Training day (bello), ma anche L’ultima alba o peggio King Arthur, ma pure Shooter che non era niente male. Altalenante, insomma. Il film non è andato male, sicuramente, ma neanche poi sto grande successo, perciò è abbastanza sorprendente vedere che ne faranno un seguito. Finire qua o infierire? Infierire, che domande. Occhio, spoiler!! Allora abbiamo la famiglia presidenziale, poveracci, non hanno mai avuto nobili o re, hanno il Presidente e, pare impossibile, ma dopo poco l’inizio arriva la solita battuta del tipo “Caro, sei l’uomo più potente del mondo, e non sai farti il nodo della cravatta!”, “Caro, sei l’uomo più potente del mondo, ma non sai correggere i compiti a tuo figlio”, battute di questo tipo, che non ci credi che ancora le scrivano, e allora via con “Caro, sei l’uomo più potente del mondo, ma ancora quando caghi devo venire a pulirti il culo” e so on. Vabbè, i reali degli USA sono attesi non si sa a che festa, solo che nevica che uno appena normale, guardando fuori, direbbe, sto cavolo, fingo un malore e mi piazzo sul divano con la copertina. Ma il Presidente ha i suoi obblighi, si sa, alla faccia della potenza, e si parte. Ebbene con la neve e con il ghiaccio, è noto, te lo insegnano, prima e seconda e mai toccare il freno. Invece sti pseudo gorilla, a cui vedendoli non affideresti il carrello della spesa neanche per cinque minuti, filano come dei demoni su strade impestate che viene giù che non si vede una fava, senza catene o gomme termiche, che se affidiamo l’uomo più potente del mondo a questi, è un miracolo se a fine giornata arriva alla cena. Infatti verranno pure licenziati, il protagonista, almeno. Per la legge di Murphy, la sfiga avviene sul ponticello, quando questo pseudo-autista, per fermarsi, inchioda con entrambi i piedi sul freno, e come è ovvio, la macchina va a bagasce. Si ferma in bilico, ma giusto per dare il tempo di salvare il Presidente, mentre sua moglie schiatta nella macchina che precipita. Giusto così, poi. Salto temporale, mesi dopo, Butler licenziato è assegnato in ufficio, sperando là non faccia casini, ma lui, come un cane abbandonato, poveraccio, guarda dalla finestra la Casa Bianca e sta lì, come un cane bastonato e molto abbandonato, che ripensa a quando tirava di boxe col Presidente, erano amici, ora un cazzo. Ha un’inutile storia d’amore con una tipa, storia che in pratica nel film non ha significato. Ora però arriva l’attacco dei cattivi, in questo caso Coreani del Nord perfidamente mascherati da Coreani del Sud, so che pare una stronzata, ma così è. Prima di tutto, arriva un C-130 modificato che giunto in pratica alla Casa Bianca, solo a quel punto viene raggiunto da 2 F-22, che gli si affiancano (!), mentre è ovvio che un aereo sconosciuto con quella rotta avrebbe dovuto essere stato abbattuto da decine di chilometri, ma vabbè, gli USA hanno avuto le 2 Torri, tutto può essere, anche che l’aereo cattivo sfoderi delle mitragliatrici a canna multipla e con una botta incredibile di culo abbatta simultaneamente i due caccia. Non servono a nulla i missile SA lanciati dalla Casa Bianca: via una botta di flares e siamo a posto. Un culo incredibile, come quello di mitragliare al suolo e colpire una botta di civili, arrivati a frotte e fermi là per un sacco di tempo, che sembra dicano “Ma ce la faccio a fermare i proiettili coi denti? Ahia, no”. Poi parte l’attacco via terra, giornalisti che in realtà sono terroristi, insomma parte una sparatoria della madonna. Intanto il Presidente si rifugia nel bunker, con la delegazione coreana, che pensa sia del Sud e invece è tutta o quasi del Nord. Qualcuno prova a dirgli, Presidente, ma è contro il protocollo portare altri, oltre a lei, nel Bunker, ma figurarsi, la risposta è, idiota, chiaro che è stupido, ma il film cosa facciamo, lo finiamo in 20’? Insomma si porta i cattivi dentro, che sono cattivi proprio, e tra loro, e tra quelli fuori, in breve, Olympus has fallen, la Casa Bianca capitola. E chi è l’unico rimasto che nel casino si è infiltrato, salvando il salvabile, ed ora è l’ultima e unica speranza per il mondo occidentale? Stocazzo? No, Gerald Butler, che magari sulla neve è una merda, ma come guardia del corpo ha due contro coglioni. La parte d’azione è francamente ben fatta, molto adrenalinica, anche se un film così, dove la prassi è sparare nel cranio, dovevano vietarlo ai minori, ma si sa, un pene in erezione è pornografia, mentre i proiettili nel cervello vanno bene, che schifo. Ma insomma cosa vogliono sti Coreani? Il ritiro delle truppe e flotte americane in Corea, ma non solo. Sanno che gli USA, pare incredibile, abbiano una specie di codice (Codice Cerbero), che se attivato distrugge i loro stessi missili nucleari. Pare sia stato fatto perché, non sia mai, ti parte un missile nucleare, poi ci ripensi, lo distruggi al volo, no? Il Codice, dice lo sceneggiatore, non distrugge “quel” missile, macchè, distrugge allo stesso tempo tutti i missili nucleari USA. A cosa serve una roba simile? Non è dato saperlo. Non spiegano perché gli USA dovrebbero volere, una volta lanciati tutti i missili, farli poi scoppiare tutti per aria. Che volessero fare i più grandi fuochi d’artificio della storia? Mah. Ma lo sceneggiatore, probabilmente fatto come una scimmia, non contento, ha previsto che per l’autodistruzione, tali missili….esplodano. Ma non una carica esplosiva a bordo, no, proprio la stessa detonazione nucleare. Lo sprovveduto che ha scritto simili troiate non ha pensato che se il missile, una volta lanciato, scoppiasse non al suolo, ma a un chilometro d’altezza (poniamo), non cambierebbe in nulla, dato che molti missili nucleari è proprio previsto esplodano in aria. Ma cosa volete ne sappia, l’ebete che ha scritto questo. Insomma, vi danno a bere che gli USA hanno previsto un codice segretissimo che se serve faccia esplodere delle bombe atomiche invece di fare esplodere delle bombe atomiche. Idiota, ma così è. Nel film, dato che tutti i missili sono nei silos sul suolo americano (meno quelli di Aviano, immagino), se esplodessero, sarebbe un bel casino e ciao USA. Un momento, ma se il codice è segretissimo, che Gerald Butler non l’aveva mai sentito, come facevano a conoscerlo i cattivi coreani? Sarà mica che le massaie, nei mercati di Pyongyang, quando vanno a comprarsi i cetrioli, che per fortuna non li mangiano, ma ne usano uno per molti mesi, così risparmiano, e non dico per cosa li usano, ste massaie, tra loro, parlano di codici Cerberi, ICBM e Cep? Mah, fatto sta che i Coreani in questione sanno tutto, si impossessano dei codici, e danno il via all’autodistruzione. Nel frattempo il nostro eroe è riuscito a mettersi in contatto con i capi, ha fatto fuori una botta di terroristi, con la stessa loro cattiveria, ha salvato il figlio del Presidente più il Presidente stesso e, per non farsi mancare nulla, salverà pure il conto alla rovescia, a pochi secondi dall’Apocalisse. Fine, nell’epilogo discorso del Presidente e virile stretta di mano con Butler, ovviamente riammesso al suo vecchio incarico. Terribile.
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