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Attacco al potere - Olympus Has Fallen

Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film

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La recensione su Attacco al potere - Olympus Has Fallen

di mc 5
4 stelle

Voto: 5/6


Il film funziona alla perfezione, recitato a livelli accettabili, ma soprattutto diretto con stile ineccepibile da Antoine Fuqua, che non per niente è ormai un veterano del cinema d'azione. Eppure non mi è piaciuto. Strano? Non più di tanto se si considera che Fuqua è -come accennavo- un tecnico sapiente del cinema action. Cioè: lui dirige questo film col pilota automatico. Ma prima occorre specificare che almeno un paio delle sue precedenti opere erano dei thriller-action di fattura davvero pregevole. Solo che stavolta si pone un problema. Nel senso che egli mette in questo caso la sua consueta perizia tecnica al servizio di un genere che, certo, funziona sempre (anzi, penso che funzionerà sempre di più) ma che al sottoscritto fa venire l'orticaria: il filone patriottico propagandistico a stelle e strisce. Giusto perchè il concetto sia chiaro a tutti, riferirò che le ultime parole prima dei titoli di coda, pronunciate dal Presidente USA, sono: "Dio benedica gli Stati Uniti d'America". Questo per dare l'idea dell'universo concettuale che muove questo film, lunghissimo, retorico, a tratti ridicolo. Chiaro poi, che in tempi di politica internazionale inquieta e minacciosa, in tempi di attentati targati Al Qaeda che si sospettano ovunque, in tempi (soprattutto) in cui un ridicolo dittatore minaccia sfracelli nucleari, chiaro che -dicevo- un film che ci fa sbattere il muso frontalmente contro un commando nordcoreano che espugna (addirittura!) la Casa Bianca, non può che suggestionare lo spettatore, inducendolo a palpitare per qualcosa che egli avverte come concreto e realmente pericoloso. Ma...si tratta di paura poi così concreta? Intendiamoci, la minaccia coreana è inconfutabile. Eccepibile è invece la furbizia con cui Hollywood, i produttori e lo stesso Fuqua ci ammanniscono questa sceneggiatura come minimo risibile. In sostanza: inverosimiglianza spudorata però messa in scena con tutti i crismi del miglior dinamismo action. Il tutto poi "preparato" in modo tale da generare un insopportabile effetto spot per la "Grande Nazione". Attenzione: lungi da me anche il solo pensiero di ritenere questo film "reazionario" (anzi, probabilmente potrebbe piacere ad Obama), ma quello che non reggo è la tronfia propaganda ultrapatriottica, che quella io so riconoscerla lontano un miglio e la rifiuto. Credo che Fuqua abbia realizzato un progetto col quale sapeva di "vincere facile" (un trionfo presso tutti i box office, compreso il nostro), ma i suoi lavori precedenti erano action molto più genuini e godibili, forse perchè meno pretenziosi. E poi mi siano permesse un paio di osservazioni, forse un pò naif ma comunque ragionevoli: 1) ma davvero uno si può bere che un manipolo di fanatici possa occupare militarmente la Casa Bianca? 2) ma davvero si può credere che la risoluzione di un simile tragico pasticcio (peraltro collegato ad una incombente minaccia nucleare) sia affidata ad un solo uomo? Se tutto ciò fosse il soggetto di un videogame potrei anche capire, ma qui che si gioca a far sul serio, tutto questo teatrino dell'eroismo mi spiace ma non lo posso accettare. Ma il pubblico delle multisale non è che va tanto per il sottile, si gode l'azione fracassona e basta, alla faccia di "noi snob". Quanto al cast, siamo dalle parti della categoria "all stars". A partire da Gerard Butler (per inciso presente anche in veste di produttore), il quale se da un parte devo ammettere che qui è molto in parte, resta però un problema personale tra me e lui: ho sempre detestato visceralmente questo attore, è una questione di pelle, sorry. Aaron Eckart è un Presidente troppo impersonale e troppo vagamente caratterizzato dagli sceneggiatori. Angela Bassett con quella sua boccuccia perennemente "schifata" è antipatica come la fame. Morgan Freeman professionale e sobrio (pure troppo). Dylan Mc Dermott straordinario nello spingere sul pedale dell'ambiguità, come il suo ruolo di doppiogiochista richiedeva. Radha Mitchell come sempre bellissima. Ashley Judd anche lei sempre molto bella anche se l'età comincia a farsi sentire (e vedere). Ma la mia star del cuore è quella donna meravigliosa che si chiama Melissa Leo: se in un film (qualunque film) lei avesse anche solo una particina non me lo perderei per nulla al mondo, foss'anche una ciofeca come "Oblivion". "Dio benedica gli Stati Uniti d'America"...Sì, vabbè, 'sta cosa la sapevamo già.

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