Kiko, orfano di padre italiano, vive in Friuli con la madre Marilou, di origine filippina, e il suo nuovo compagno Ennio, un uomo senza scrupoli che recluta lavoratori clandestini per sfruttarli. Nonostante vada ancora a scuola, per aiutare la famiglia è costretto a lavorare nei cantieri di Ennio. Sentendo di appartenere quasi a una casta inferiore per via degli episodi di razzismo di cui è vittima, Kiko trova la sua dimensione ideale nel vecchio autobus abbandonato che ha trasformato nella sua capanna. Un giorno, però, il destino gli riserva una gradita sorpresa: Ettore, vecchio amico di suo padre, si presenta con il desiderio di aiutarlo e prenderlo sotto la sua ala protettiva, dandogli la forza per ribellarsi.
Note
Moroni fa tesoro della sua esperienza nel documentario incollando la macchina a mano al suo giovane interprete, per restituirne la verità. Quando però l’inquadratura si allarga al contesto sociale, lo script pecca di eccessiva buona volontà nel tentativo di raccontare, senza uscire dal suo minimalismo, il dramma degli immigrati e quello del lavoro sommerso, l’elaborazione del lutto e quella della malattia, l’amicizia e il risvolto melodrammatico più eclatante. Le spalle del film, come quelle di Kiko, sono troppo fragili per reggere tutto il peso di troppi temi.
Film che pur essendo girato in Friuli con la presenza dell'Attrice di Trieste Anita Kravos,purtroppo delude assai gia' le mie minime aspettative e si arena nel nulla di fatto.voto.2
Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Moroni
POETICO, COLTO RACCONTO DI KIKO E DI UN PADRE MANCATO
di Gaia Serena Simionati
Pà, a cosa servono le stelle? A proteggere i ricordi
Prima di sapere una cosa, devi sapere perché la vuoi sapere.
Con queste due frasi potenti e nette si delinea il taglio del film. Colto, sagace, poetico. Presente… leggi tutto
In una provincia anestetizzata e disumana, livida e inerte come pietra, Kiko si fa male da solo per attutire un dolore più profondo, quello della morte accidentale del padre. Ogni adolescenza coincide con la guerra, ma nel nordest desolante dove vive la sua esistenza da liceale emarginato, quella di Kiko è una battaglia persa su tutti i fronti. Figlio di madre filippina… leggi tutto
Kiko (Manaloto), immigrato di seconda generazione che vive in Friuli (ma buona parte del film è girata a Bolzano), figlio di una vedova filippina (Morillo), ha un culto per il padre (Oliva), morto in un incidente stradale, e un'avversione per il pragmatico compagno della madre (Fiorello), che lo vuole costantemente in cantiere impedendogli di dedicarsi allo studio. Le cose cambiano quando…
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Commenti (1) vedi tutti
Film che pur essendo girato in Friuli con la presenza dell'Attrice di Trieste Anita Kravos,purtroppo delude assai gia' le mie minime aspettative e si arena nel nulla di fatto.voto.2
commento di chribio1