Regia di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado vedi scheda film
Documentario realizzato da Wim Wenders sulla vita e l'opera del grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado. Nato in una fazenda del Brasile rurale, Sebastiao si trasferì in Europa e divenne economista della Banca Mondiale, per poi decidere di mollare la sua prestigiosa professione per dedicarsi alla sua grande passione per la fotografia e realizzare, con il sostegno e la collaborazione della moglie, grandiosi reportage fotografici antropologici, frutto ciascuno di un lavoro di diversi anni, sulle diverse popolazioni umane: inizialmente incentrati sulle tribù africane che aveva conosciuto durante i suoi anni alla World Bank, poi sull'America Latina di cui era originario. Negli anni 90 si dedica ad un immenso reportage sulle popolazioni in migrazione, nel corso dei quali è testimone e documenta gli orrori del genocidio in Ruanda. Gli orrori della guerra lo lasciano sconvolto e terrificato dalle malvagità a cui può giungere l'essere umano, e lo spingono a concentrare la sua attenzione sulla natura e gli animali. Nel frattempo ritorna nella fazenda dela sua infanzia, ormai abbandonata per la siccità, è lì la moglie ha la brillante idea di dedicarsi a ripiantare la foresta disboscata molti anni prima e far rifiorire la vita in quel luogo divenuto desertico.
Realizzato da Wim Wenders in collaborazione col figlio di Sebastiao, che funge da aiuto regista e i cui filmati realizzati durante le spedizioni in cui aveva accompagnato il padre sono integrati nel film, il documetario rende un ottimo servizio al suo protagonista, riuscendo a trasmettere al pubblico la meraviglia della sua opera di fotografo capace come pochi altri di "disegnare con la luce". Si rimane veramente a bocca aperta di fronte alla bellezza delle fotografie di Salgado, vere proprie opere d'arte: dall'incredibile brulicare umano nella miniera brasiliana, all'orrore e alla pietà che suscità attraverso i corpi devastati delle vittime della carestia in Etiopia, ai volti espressivi e profondamente emozionanti degli uomini e delle donne delle tribù africane o dei popoli latinoamericani di cui riesce veramente a cogliere l'anima attraverso l'immagine, fino a riuscire nello stesso portento persino con gli animali, i cui occhi espressivi trasmettono, nelle foto di Salgado, emozioni quasi umane.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta