Regia di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado vedi scheda film
Il documentario mi ha fatto storcere il naso per un solo motivo, quello di essere stato strutturato in due parti distinte e non molto coerenti. La prima dedicata all'opera umanitaria svolta in Africa dall'avventuriero fotografo brasiliano. La seconda concentrata totalmente sul documentario naturalistico. In tutto questo non c'è la benchè minima presenza contributiva del regista tedesco Wim Wenders, anche se il documentario è stato diretto da entrambi e bisogna ammettere che la regia scarna ma emozionale e completa dalle fatografie in bianco e nero scattate da Sabastião Salgrado dà i suoi buoni frutti. Sono immagini del film statiche perchè visualizzano principalmente le foto che trasmettono sensazioni molto intense, donando allo spettatore interessanti questioni su cui riflettere. Tutti quei volti, quella disperazione descritta negli occhi o la speranza di un sogno qualunque, si fermano nel tempo rimanendo immutabili per sempre.. Questa resta una caratteristica unica del fascino che una fotografia può regalare e il documentario su questo aspetto non fa una piega, anche se il tutto rischia di sottolineare, molto spesso, dei quesiti banali perchè scontati. Ad esempio quello che ci viene spesso narrato di quanto orribile sia il cancro della guerra e di come possa essere spietata la razza animale umana, non è certo una novità.. Un documentario sostanzialmente costituito da messaggi universali importanti, ma che doveva essere costruito su basi più solide e originali. Wim Wenders svolge un compitino ben riuscito e aggiunge ben poco per far elevare il suo lavoro su un piano più solido e sostanziale.. Insomma si ha proprio l'impressione che manchi un po' di "sale" a questo politicamente corretto documentario, anche se indubbiamente ben realizzato. Un ottimo spunto narrativo per rancontare delle crude realtà umane che però ci vengono insegnate già dalla più tenera età.
5-6/10
Il sale della terra (2014): scena
Il sale della terra (2014): scena
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