Regia di Richard C. Sarafian vedi scheda film
Sceneggiato da quattro persone, tra cui il regista Richard C. Sarafian, "Il prossimo uomo" narra di un intrigo spionistico relativo a forze nascoste che si oppongono alla politica troppo all'avanguardia di un ministro saudita, il quale spinge per la cessazione delle ostilità in Medio Oriente, e un processo di pacificazione tra paesi arabi,Israele e Palestina:Sean Connery impersona un mediorientale non per la prima volta (l'anno prima era stato principe berbero ne "Il vento e il leone") eppure l'uomo, animato da sincero idealismo e coraggio da vendere, non si avvede del rischio che sta correndo, cadendo nelle spire della bella killer che nella sua prima apparizione ha prima sedotto e mandato in sollucchero il suo predecessore,impersonato da un gaudente Adolfo Celi, e poi l'ha abilmente ucciso con tecnica impeccabile. Sarafian I (il figlio Deran ha girato film negli anni Novanta) è stato un regista con degli estimatori, anche se non riusciva a imprimere uno stile personale nel proprio cinema, e una tensione emotiva abbastanza evidente: "The next man" come thriller spionistico ha fin troppi inciampi, come storia d'amore tra due personaggi,uno dei quali è pericoloso, non avvince mai lo spettatore. Rimane un thriller che ha almeno il buon gusto di evitare un forzato happy ending, ma se è tra i film meno ricordati di una star come Connery, i motivi sono ben chiari.
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