Regia di Elisabetta Sgarbi vedi scheda film
Viaggio a Trieste, fra Italia e confine slavo, terra di scambi culturali e commerciali e di svolte storiche. Un documentario ispirato a due testi ambientati in questa città: Il mio Carso (Scipio Slataper) e Irridentismo adriatico (Angelo Vivante).
Un'ora a cavallo fra documentario (principalmente) e fiction (meno presente a livello quantitativo), per raccontare - con le voci di due narratori esterni e di svariati personaggi intervistati - la realtà odierna di Trieste, città dal passato prossimo piuttosto tormentato. Le voci sono quelle di Toni Servillo e di Lutcka Pockaj (attrice slovena), i protagonisti delle interviste sono numerosi scrittori (Giorgio Pressburger, Claudio Magris, Luciana Castellina, Susanna Tamaro), il pope della comunità serba ortodossa triestina Rasko Radovic, l'assessore Sara Gruden, l'imprenditore Primo Rovis, la pittrice Alice Psacaropulo e ancora Gillo Dorfles, Vittorio Sgarbi - fratello della regista - e persone comuni del luogo. Eugenio Lio cura le interviste; il lavoro si completa con il seguente documentario della Sgarbi Trieste: la contesa (2013). 6/10.
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