Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Trasposizione abbastanza fedele ma incompleta del celebre romanzo di Alessandro Manzoni.
I giovani Lorenzo (o come dicevan tutti Renzo, eh eh) e Lucia vorrebbero sposarsi, peccato che il caro parroco Don Abbondio riceva la visita dei bravi ("Il matrimonio non sa da fare!") e decida, per la pelle di tutti (a cominciare dalla sua!), di non celebrare il matrimonio. Qualcuno ha messo gli occhi su Lucia. A quel punto i ragazzi devono fuggire. Saliti su una barca nel Lago di Como cominciano le disavventure...
"Aiutatemi figlioli! Non mi abbandonate! Aiutatemi figlioli! Sono un galantuomo!" e quasi Renzo rischia un linciaggio. Versione corretta e abbastanza fedele ma incompleta (un'opera così è difficile da tradurre sullo schermo, a meno che si tratti di uno sceneggiato, ed infatti la versione televisiva degli anni '60 è più fedele) del celebre romanzo di Alessandro Manzoni. Con baffetti e frangetta sulla fronte Gino Cervi (Lorenzo Tramaglino) è ben lontano dal futuro personaggio che lo renderà celebre (il sindaco Peppone).
Se la forza avvincente della storia deriva dal romanzo, una cosa suggestiva che più si ricorda sono le location, nel 1941 ancora abbastanza poco trafficate dal consumismo e quindi molto naturali. Girato a Lierna (Lecco), Gravedona (Como), Laino (Como) e sul Lago di Bracciano (che, nella finzione scenica, funge da Lago di Como, Lago di Lecco, sponda cittadina del Lago di Como, e Lago di Garlate, quest'ultimo un lago/ramo a sud di quello di Como/Lecco ed unito ad esso tramite un fiume, in realtà vera location del romanzo). La veduta esterna del Castello dell'Innominato è un set finto (un fondale dipinto). Info sulle location a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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