Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Un malvagio potente, invaghito di una ragazza, ne impedisce il matrimonio con il fidanzato. La ragazza fugge in convento e nel frattempo scoppia la peste.
Per il 1941 e per il cinema italiano, l'operazione che sta dietro a questa riproposizione de I promessi sposi è quella di un vero e proprio kolossal: volti di richiamo, budget evidentemente largo, un regista di solida fama come Mario Camerini e ovviamente il testo di Alessandro Manzoni su cui lavorare. In realtà la sceneggiatura firmata da Camerini, Ivo Perilli e Gabriele Baldini aderisce in maniera ossequiosa alla pagina del romanzo, inventando poco o nulla; la messa in scena è sobria al punto giusto. Fra gli interpreti: Gino Cervi, Dina Sassoli, Enrico Glori, Ruggero Ruggeri, Carlo Ninchi, Evi Maltagliati, Luis Hurtado, Lauro Gazzolo; dal cast tecnico emergono i nomi di Anchise Brizzi per la fotografia e Mario Serandrei per il montaggio. Come illustrazione del celeberrimo romanzo ottocentesco, questa pellicola decisamente funziona; forse nel complesso i toni sono un po' troppo freddi, magari per paura di distaccarsi eccessivamente dal testo di partenza, ma la visione è in ogni caso piacevole. L'opera è ancora più considerevole se si pensa alla contemporanea crisi del nostro cinema (eravamo pur sempre in piena seconda guerra mondiale), che peraltro porterà lo stesso Camerini a licenziare soltanto un paio di modesti melodrammi - Una storia d'amore e T'amerò sempre - fino alla fine del conflitto, quattro anni più tardi. 5/10.
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