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Crash - L'idolo del male

Regia di Charles Band vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Crash - L'idolo del male

di Ted_Bundy1979
4 stelle

Grezzo e raffazzonato quanto si vuole, ma anche dalle buone idee registiche e dalle trovate per quanto folli, di una bizzarria che si fa originale e non annoia più di tante produzioni a medio budget. Oltretutto Band dimostra già- semi-esordiente dopo "L'Uomo Laser- Laserblast" diretto a metà-, una buona tecnica e padronanza delle inquadrature, che dimostrerà da uomo di cinema dal grande spirito imprenditoriale con la Empire, di lì a poco.

Ben scelta la Mustang Shelby 4500GT spider nera, resa però anonima di marca e modello, quale macchina posseduta e diabolica ante-litteram, che si guida oltretutto da sola come quella del film di Elliott Silverstein, guidata nella vendetta della topona(ma non gli è da meno la "trekkiana" Laurie Parrish come infermiera) protagonista Sue Lyon in coma in un letto di ospedale e bendata come "Patrick'', tramite il dio-demone ittita...racchiuso in un portachiavi. E venduto al mercatino, oltretutto da Reggie Nalder!

Assurdo(anche il suo agire indisturbato in carrozzina nell'ospedale per finire di uccidere la bella moglie amnesiaca) come si fa uccidere il paraplegico e malvagio professore interpretato da un comunque ottimo Josè Ferrer, ma apprezzabile la cattiveria di ribadirci con la macchina nera a saltargli addosso per schiacciarlo, nella scarpata.

Abbondanza di esplosioni al minimo tamponamento come già in "Laserblast", realizzate però con ottimi effetti pirotecnici e dal vero. 

Gli incidenti sono anche ben realizzati e come nel film precedente e citato, ben si avvalgono delle ambientazioni per le autostrade poco trafficate e desertiche, del New Mexico e Arizona.

Assurda pure la edizione home video approntata dalla Full Moon di Band negli anni 2010, con circa 10' di tutti gli inseguimenti e incidenti provocati dalla macchina diabolica visti fin lì nel film, e virati in una brutta decolorizzazione e nebbiolina digitali, resi così noiosi e ripetivi,  per arrivare a 88' dagli originali, stringatissimi circa 75'. Roba che nemmeno Celentano con la sua riedizione che ha cercato Senza riuscirvi, di rovinare "Yuppi Du".

 

Ted_Bundy1979

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