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Le streghe son tornate

Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su Le streghe son tornate

di giurista81
6 stelle

Delirio grottesco in chiaro stile De la Iglesia a forgiare un horror non adatto a tutti i palati. Il regista spagnolo concepisce un copione sulla falsa riga di Dal Tramonto all'Alba, ma lo fa fin da subito con spiccatissima impronta comico-demenziale sebbene incastonata in una confezione tecnico, scenografica e fotografica da prima fascia. Si parte con una rapina in un ufficio pegni (!?) con un personaggio vestito da Gesù Cristo, si prosegue con una fuga alquanto scanzonata a bordo di un taxi requisito e si finisce nel bel mezzo di una congrega di streghe dedite al cannibalismo che stan celebrando un sabba invocando il vero dio che non è né Lucifiero né il Dio delle Sacre Scritture, bensì un Dio femminile. De la iglesia non perde occasione per mettere il suo bello splatter (dita amputate, teste decapitate., orecchie recise da coltelli) o il campionario stereotipato di streghe che camminano a capo all'ingiù sulle pareti (omaggio a Dracula), fluttuano in aria o cavalcano scope (venature erotiche nientemale tutte garantite da Carolina Bang) fino a bere sangue strizzando rospi. Tutto questo campionario orrorifico viene tuttavia messo in scena con assoluta goliardia, un modo per svuotare la pellicola da ogni traccia di violenza, sebbene succeda di tutto, e trasformare la mattanza in una farsa comica. Finale super delirante, sembra una parodia del Faust di Brian Yuzna, con entrata in scena di un mostro gigantesco dalle mammelle flaccide (la grande dea antica) che mangia e ricaca bambini, ma alla fine soccombe piegato dall'amore di un strega verso il protagonista (il Gesù Cristo rapinatore!?). 

Più che sufficienti le interpretazioni, di notevole impatto invece la fotografia e soprattutto le scenografie. Punto di forza gli esilaranti dialoghi spesso e volentieri fuori contesto e per questo divertenti per gli estimatori del pulp sopra le righe.

Alla fine la pelliccola diverte, ma il contenuto è quello che è, pur essendo al servizio di una tecnica e di una confezione tutt'altro che secondaria. E' vero che vi si può leggere una vena satirica, in particolare circa gli usi della società conteporanea e dei rapporti tra uomo e donna, ad avviso di De la Iglesia, fagocitanti per i maschi, ma restano spunti che alla fine vengono travolti dalla componente onirico/delirante sparata al massimo e senza remore o timori di cadere nel ridicolo (presenti anche combattimenti tra streghe stile wuxian). 

Consigliato agli amanti degli horror con spunti demenziali e grotteschi, sconsigliato ai purisi e a chi sia in cerca di prodotti carichi di tensione.

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