Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Madrid. Un gruppo di desperados, vestito da artisti di strada, rapina un Comproro. Nella concitazione spunta il figlio di un bandito che prende la refurtiva, l'altro rapinatore gli chiede: ma che fai porti tuo figlio a una rapina? Risposta: che devo fare? Sono separato, il martedì è il mio giorno di affido. La fuga che ne consegue sarà dalla ex moglie indemoniata, dalla polizia e da una congrega di streghe che vuole risvegliare una divinità maligna per dominare il mondo maschile. Ben otto Premi Goya (Il David di Donatello iberico) per questa spassosissima horror comedy del ben noto Álex de la Iglesia, regista grottesco e iper realista, che sembra ritrovare l'antica vena anarchica e fracassona degli esordi, con un occhio al Rodriguez di Dal Tramonto all'Alba ma anche a John Landis (i rocamboleschi inseguimenti) e al Polanski di Per favore non mordermi sul collo. Parterre di star tutto patriottico: Carmen Maura (strega perfetta), María Barranco, Macarena Gómez e Santiago Segura en travesti (Segura, oltre ad essere di punta nel LOL spagnolo, è il mitico commissario Torrente, altro personaggio di rara idiozia, che sarebbe da riscoprire anche in Italia!); da paresi, infine, la strega ammaliante di Carolina Bang.
Dialoghi brillanti, ottimo montaggio di Pablo Blanco e azione al fulmicotone, senza tralasciare, però, la materia grigia: ci sono anche serie riflessioni sulle incomprensioni fra uomini e donne. Successone in patria ma quasi inosservato da noi, ed è un peccato per gli amanti del genere.
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