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The Happy Prince

Regia di Rupert Everett vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The Happy Prince

di alan smithee
7 stelle

locandina

The Happy Prince (2018): locandina

Gli ultimi drammatici ma preziosi istanti di vita del grandissimo poeta, scrittore e drammaturco, vengono rivissuti con accorata partecipazione da un Rupert Everett che si imbarca in un progetto rischioso e per nulla scontato, debuttando quasi sessantenne nella regia, oltre che ricoprendone il ruolo da protagonista. Un progetto che lo ha preso con tutto se stesso, e questo traspare chiaramente nell'opera, intensa e accorata, realista e sincera, che non decanta né tergiversa, ma che, al contrario, racconta la sua storia senza omettere particolari scabrosi ma reali, senza badare ad addolcimenti o a allusioni facili e falsamente pudiche, troppo facile espediente per non offendere o scandalizzare, o per assicurarsi più semplici consensi commerciali.

Memore della sua prova teatrale di successo dietro la sapiente regia del grande regista teatrale e commediografo David Hare (The Judas Kiss), Everett si convince altresì ad impersonare il grande autore inglese, in quella sua fase declinante in cui, reietto seppur tornato in libertà dopo l'arresto per omosessualità e un periodo tremendo trascorso in carcere tra violenze ed umiliazioni indicibili, l'uomo, malato gravemente, senza un soldo, provo di credibilità ed abbandonato persono dai suoi stessi ex ammiratori, è costtetto a fuggire a Parigi, vivendo di espedienti e piccoli lavori, tra piaceri fugaci con giovinetti di strada e il pensiero agli anni del successo, artistico e personale, come uomo, marito, padre, amante clandestino di un giovane bellissimo che divenne la causa principale della sua rovina.

Colin Morgan, Rupert Everett

The Happy Prince (2018): Colin Morgan, Rupert Everett

Rupert Everett

The Happy Prince (2018): Rupert Everett

Everett racconta la vicenda dell'agonia del grande letterato, sviluppando il racconto attraveros una serie di flash-back ben congeniati che, procedendo in senso temporale contrario, finiscono per descrivere molto correttamente e per nulla disordinatamente, i tratti salienti della tormentata avventura terrena di un grande talento.

Per l'occasione Everett, che ci fornisce altresì, appesantito soprattutto da un trucco pesante ma mai posticcio, una interpretazione molto accorata ed ispirata, si circonda di un cast che comprende amici di sempre (Colin Firth su tutti) e grandi attori, del calibro di Emily Watson e Tom Wilkinson, oltre ad un folto gruppo di giovani aitanti interpreti, coerenti ad interpretare i protagonisti della elaborata e molto avventurosa vita sessuale del poeta, specialmente nell'ultima tormentata fase della vita. 

Colin Morgan, Rupert Everett

The Happy Prince (2018): Colin Morgan, Rupert Everett

Colin Firth, Edwin Thomas

The Happy Prince (2018): Colin Firth, Edwin Thomas

Tra costoro, segnaliamo il già noto attore Colin Morgan, nei panni dell'irresistibile Bosie, più una serie di vari camei da parte di attori partenopei, scelti per rendere opportunamente credibili gli amanti passeggeri dello scrittore durante la sua ultima concitata vacanza napoletana, poco prima di trovare la morte, nuovamente a Parigi, proprio alla fine del primo anno del nuovo secolo, il '900.

Scenografie accurate ed ambientazioni pertinenti evitano il più possibile ogni tentazione di pura ricostruzione descrittiva, restando al contrario sempre funzionali ad una storia efficacemente raccontata e mai stucchevole.

Una bella sorpresa che conferma il talento di un autore completo e sfaccettato, abile a districarsi felicemente sotto più profili, e per troppo tempo (tutti gli '80) solo considerato un bel tenebroso (con scarsa espressività, oltretutto), e poi al contrario (nei '90 e nei primi Dieci) un divo civettuolo ed autoreferenziale, forte della pubblicità raccolta da un outing che al tempo fece piuttosto scalpore. 

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