Regia di Uberto Pasolini vedi scheda film
Può sembrare un pradosso (e forse un poco anche lo è) ma a me è sembrato che "Still Life" più che un film che parla della morte, sia concentrato invece e soprattutto sulla vita, su come è possibile goderla al di là di ogni costrizione (se ovviamente si è capaci di trarre la felicità dalle piccole cose, e si riesce persino a dare un senso e uno scopo a una quotidinita monotona, ripetitiva e senza guizzi).
Nessun sentimento di paura infatti viene veicolato da questa pellicola, solo un senso profondo di cosa significhi davvero esssere un uomo.
In definitiva insomma un film tenerissimo, dolce e accattivante (tutt'altro che triste dunque, come si può ben rilevare dal finale comunque aperto allasperanza) che parla di condivisione, della necessità di intessere relazioni (se possibile "intelligenti" e produttive).
Al termine della proiezione infatti, si esce con una salutare sensazione di leggerezza che va molto oltre la (facile) commozione che la sequenza conclusiva può suscitare.
La storia è quella di un modesto funzionario londinese il cui lavoro consiste nel rintracciare i parenti delle persone morte in solitudine.
L'uomo (che vive solo) conduce un'esistenza ordinata e tranquilla ed è proprio il suo lavoro l'asse portante di tutta la sua vita.
Un giorno gli viene assegnato il caso di Billy Stoke, trovato privo di vita in un appartamento proprio di fronte al suo. Mentre comincia a svolgere le ricerche necessarie per individuare parenti e amici che potrebbero aver voglia di ricordarlo, il suo capo gli comunica invece che il suo ufficio deve essere ridimensionato per effetto della crisi e che lui è fra gli esuberi individuati.
La sua vita, il suo mondo, il suo equilibrio, rischiano di crollare ma, per il momento, la preoccupazione più pressante rimane quella di portare a termine questo suo ultimo "caso".
Le ricerche lo conducono a Kelly, la figlia del defunto. Tra le due anime solitarie nasce una naturale, spontanea attrazione, ma....
Ottima la prova di Eddie Marsan strepitoso protagonista del racconto.
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