Meticoloso e organizzato al punto da rasentare l'ossessione, John May (Eddie Marsan) è un lavoratore comunale incaricato di rintracciare il parente più vicino di coloro che sono morti in piena solitudine, entrando a pieno nei dettagli delle loro esistenze. Quando il reparto per cui lavora viene sottoposto a dei tagli, John deve sforzarsi per portare a termine il suo ultimo caso, andando incontro a un liberatorio viaggio che gli permetterà infine di cominciare a vivere appieno la sua vita.
Note
Pasolini lavora in sottrazione, con una messa in scena minimale e trattenuta quanto i sentimenti del suo protagonista: al resto ci pensa Eddie Marsan, eterno caratterista, sempre maiuscolo in ruoli minori, che qui regala al suo piccolissimo uomo un’interpretazione gigantesca. Nei panni di un personaggio che parla poco e non alza mai la voce, ogni sopracciglio sollevato, ogni labbro contratto diventano precisa punteggiatura di un discorso silente e disegnano un paesaggio interiore sterminato. Favola nerissima che passeggia lieve a braccetto con la morte, "Still Life" è un’amara riflessione (addolcita, forse troppo, solo dall’inquadratura finale) sul posto che occupiamo nel mondo e su quello che occuperemo sotto terra.
L’eccellente tenuta stilistica ha nella delicatezza del tocco l’elemento di maggiore riconoscibilità dentro a un percorso narrativo struggente ed efficace in cui all’apparente grigiore del contesto si contrappongo le peregrinazioni del protagonista che rendono palese quello spirito di fratellanza che troppo spesso viene colpevolmente disatteso.
Davvero un bel film, struggente e delicato, sulla vita e sulla morte. Siamo quello che lasciamo dietro di noi, i nostri oggetti, i nostri affetti, la nostra solitudine. Bravissimo il protagonista
Film bellissimo e tristissimo, per quanto con un finale di speranza.
Il protagonista interpretato dal bravissimo Marsan, fa coincidere la sua vita con quella del suo lavoro, ovvero ricercare i parenti di chi muore solo. Anche lui trovera' amore solo dopo la morte. Un film opera d'arte.
Ferocemente bello. Ricorda un po' La vita segreta delle parole, ma anche 3 uomini e una gamba, per la parte della bionda. A tratti può dare noia, ma tutto sommato un film piacevole e riuscito. Ottime le musiche. Voto 7/8
...John cerca di ridare una storia ai morti di cui nessuno si occupa...ma è un lavoro che non interessa a nessuno...un buon film, inusuale e intrigante...
Ricorda la Morte e nient'altro di Tavernier. Film sulla morte recitato con grande garbo. In alcune parti si perde, ma nel finale a sorpresa si riprende. Raccontare fa rivivere.
Bellissimo, toccante, struggente, meravigliosamente interpretato, e con uno dei finali più belli del cinema degli ultimi anni. Non amare questo film, pur così triste a un primo sguardo, significa non amare la vita.
“(…) Ho scelto Still life come titolo di questa mia ultima fatica per la molteplicità di significati che si porta dietro questa semplice frase nella lingua inglese: non solo “natura morta” dunque, ma anche “ancora vita”, che è proprio quello che più mi ha ispirato, o ancora “vita ferma”, o addirittura “vita… leggi tutto
Alcune premesse letterarie, tanto per (non) cambiare.
Che tutti siamo, volenti o nolenti, destinati a morire è dura ma ineluttabile realtà. Che non sia molto diversa la fine di chi è morto circondato dagli affetti (che in vita ha saputo o potuto costruire attorno a sé), dalla fine di chi è rimasto solo e abbandonato da tutti, è… leggi tutto
Passi il minimalismo come forma cinematografica, uno stile narrativo che può anche dar luogo a grandi realizzazioni. Guai, invece, se da forma il minimalismo diventa contenuto. E’ quanto avviene secondo me con questo avvilente film inglese. Ad un piccolo funzionario comunale è affidato un incarico che più inutile non riesco ad immaginare: organizzare i funerali di… leggi tutto
A dispetto del cognome (nessuna parentela con il più celebre Pier Paolo; ma, in compenso, è il nipote di Luchino Visconti), di norma Uberto Pasolini non richiama propriamente folle oceaniche in occasione dell'uscita dei suoi film (sebbene, in veste di produttore, sbancò al botteghino con Full monty). Per cui la funzione del passaparola diventa essenziale. Di bocca in bocca,…
Alcune premesse letterarie, tanto per (non) cambiare.
Che tutti siamo, volenti o nolenti, destinati a morire è dura ma ineluttabile realtà. Che non sia molto diversa la fine di chi è morto circondato dagli affetti (che in vita ha saputo o potuto costruire attorno a sé), dalla fine di chi è rimasto solo e abbandonato da tutti, è…
Film poetico ed esteticamente ineccepibile, la morte trova un significato assoluto (ma lo è a prescindere) e la vita appare come un passaggio mistico ed evanescente, rappresentazione di memorie deboli e forti al tempo stesso, il finale è magnifico, straziante ed esemplare, le lacrime sono "doverose e meritate".
Voto 10
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
In un mondo con una forte pulsione immanentistica come quello attuale, la domanda di Eterno diventa una risorsa rivoluzionaria e pericolosa per i materialismi di massa. Il cinema, con la sua immediatezza, ha…
Ho letto le prime 2 righe della Recensione di "Filmtv" e stuzzicato dal tipo di personaggio dal carattere assai puntiglioso,avevo pensato che la visione sarebbe stata da cestinare velocemente causa Film palloso.Invece dopo i primi minuti,mi chiedevo che razza di lavoro stesse facendo il triste individuo in quella piccola stanza del suo Comune e poi si riesce a risolvere l'arcano mistero.
A…
“Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi”, scriveva Ugo Foscolo nei Sepolcri, a proposito della relazione inscindibile fra il defunto e i cari che gli sopravvivono, i quali, attingendo agli insegnamenti e alla memoria di chi non c’è più, gli donano nuova vita. Ma se non esiste nessuno a piangere sulla lapide dell’estinto? O se…
(per quella candida vecchia contessa che non si muove più dal mio letto per estirparmi l'insana promessa di riservarle i miei numeri al lotto non vedo l'ora di andar fra i dannati …
John May è un omino grigio e meticoloso, fa l’impiegato comunale a Londra e da 22 anni ha l’incarico di rendere le estreme onoranze a chi è morto senza lasciare nessuno al mondo: come il Bartleby del racconto di Melville, addetto allo smaltimento delle lettere non recapitate, entra quotidianamente in contatto con esistenze incompiute e vi vede rispecchiata la propria…
E' un film che ci avvicina con molta delicatezza a tutte quelle persone che vivono e soprattutto muoiono in solitudine, senza essere ricordati o rimpianti da nessuno. La vicenda ruota attorno alla figura di un - mi pare - quarantaquattrenne, ordinato e meticoloso, anche lui un tipo solitario, che ha trascorso metà della sua vita svolgendo, per conto di un municipio inglese, questa strana…
Un film sospeso tra la vita e la morte che camminano parallele come i binari.
John è un uomo insignificante di mezz’età che ha un lavoro stranissimo: rintracciare i parenti di quelli che muoiono in completa solitudine e che vengono trovati magari morti in casa dopo giorni e giorni. In una grande città, siamo a Londra, questo succede e, purtroppo, succede…
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Commenti (20) vedi tutti
Lento, triste, delicato, riscatto, poesia. Da sfanculare subito o da amare.
commento di ottobyteUn poco "triste"? Certo, vorrà dire che, domani, guardiamo Edwige. Ok? Marsan - qui superlativo - merita una grande carriera. Voto: 8 (otto).
commento di Roberto MorottiBELLISSIMO. Avrei solo evitato il tristissimo finale, cmq un capolavoro.
commento di Lupo65L’eccellente tenuta stilistica ha nella delicatezza del tocco l’elemento di maggiore riconoscibilità dentro a un percorso narrativo struggente ed efficace in cui all’apparente grigiore del contesto si contrappongo le peregrinazioni del protagonista che rendono palese quello spirito di fratellanza che troppo spesso viene colpevolmente disatteso.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792La "Spoon River" dei perdenti
leggi la recensione completa di laulillaDavvero un bel film, struggente e delicato, sulla vita e sulla morte. Siamo quello che lasciamo dietro di noi, i nostri oggetti, i nostri affetti, la nostra solitudine. Bravissimo il protagonista
commento di Artemisia1593Una perla silenziosa. Come il protagonista e tanti come lui
commento di Marsil_ClaritzFilm bellissimo e tristissimo, per quanto con un finale di speranza. Il protagonista interpretato dal bravissimo Marsan, fa coincidere la sua vita con quella del suo lavoro, ovvero ricercare i parenti di chi muore solo. Anche lui trovera' amore solo dopo la morte. Un film opera d'arte.
commento di DelfinoDelfinoStupendo a dire poco. Voto 9
commento di FrranciStoria strana e triste !
leggi la recensione completa di chribio1Sciatto e insensato come quel coglione del protagonista; concordo pienamente con le 2 recensioni negative: voto 3
commento di stokaiserDavvero imperdibile.
leggi la recensione completa di giansnow89Ferocemente bello. Ricorda un po' La vita segreta delle parole, ma anche 3 uomini e una gamba, per la parte della bionda. A tratti può dare noia, ma tutto sommato un film piacevole e riuscito. Ottime le musiche. Voto 7/8
commento di BradyFilm che parla della morte, ma lievemente parla anche di amicizia, di lavoro, di famiglia, di amore, insomma di vita. Voto 9.
commento di paoscaappena visto in tv, film molto triste ma non rimpiango assolutamente il tempo impiegato nel vederlo!
commento di senzamacchia...John cerca di ridare una storia ai morti di cui nessuno si occupa...ma è un lavoro che non interessa a nessuno...un buon film, inusuale e intrigante...
leggi la recensione completa di fratellicaponeBello, molto poetico
commento di corradopRicorda la Morte e nient'altro di Tavernier. Film sulla morte recitato con grande garbo. In alcune parti si perde, ma nel finale a sorpresa si riprende. Raccontare fa rivivere.
commento di ENNAHUna poesia di grande cinema.
leggi la recensione completa di siro17Bellissimo, toccante, struggente, meravigliosamente interpretato, e con uno dei finali più belli del cinema degli ultimi anni. Non amare questo film, pur così triste a un primo sguardo, significa non amare la vita.
commento di bertolt