Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Se vi è piaciuto “La città dei ragazzi” , imperdibile questo piccolo grande film pieno di grazia sublime ed amore per i ragazzi.
Proibito rubare Italia 1948 la trama: Don Pietro si accinge a prendere la nave nel porto di Napoli per recarsi in Kenya come missionario, però subisce il furto della valigia e così entra in contatto con un mondo di microcriminalità infantile dove i ragazzi abbandonati dalle famiglie vivono rubando . Viene talmente intimamente colpito da questo fenomeno che decide di restare e di fondare “La città dei ragazzi”. La recensione: Terzo film del grande regista Luigi Comencini, solo lui in tutto l’arco della sua brillante e lunga carriera è riuscito a far recitare al meglio i ragazzi, un titolo per tutti, credo il suo miglior lavoro “Incompreso vita col padre” del 1966. In questo film si ispira in modo diretto al sublime film del 1938 di Norman Taurog “La città dei ragazzi” interpretato in modo impeccabile da Spencer Tracy(Padre Flanagan). Il film è ambientato nella Napoli del dopoguerra. Accanto ad Adolfo Celi (Don Pietro) e Tina Pica(Maddalena la cuoca) recitano 30 scugnizzi napoletani presi direttamente dalla strada. Tra di loro emerge nella recitazione spigliata Mario Russo(Peppiniello), sarà l’unico che proseguirà la carriera di attore professionista. Luigi Comencini ci offre uno spaccato crudo e reale della grande miseria del popolo napoletano, anni difficili quelli dell’immediato dopoguerra. Trattasi chiaramente di un film neorealista, sulle orme di De Sica e Rossellini i due grandi maestri, ma addolcito un neorealismo rosa, più delicato e commovente, come da indole del nostro regista. Proibito rubare girato con lo scarso budget del produttore Carlo Ponti, però è un film che ha l’anima ed un cuore pulsante, capace di emozionare, grazie all’espressività dei piccoli attori, con una colonna sonora martellante ed incisiva di Nino Rota. Il film naviga in un sottile equilibrio catartico tra toni altamente drammatici ed ottimismo sorridente, naturalmente qualche vezzo folcloristico della Napoli come ce la immaginiamo risalta, i soliti stereotipi, però con classe e stile, eccellente inoltre la sceneggiatura a cui collabora Suso Cecchi D’Amico qui esordiente, ma per chi sa di cinema, lei rappresenta il miglior cinema italiano della nostra vita. Adolfo Celi(Don Pietro) è qui al suo primo ruolo importante della sua carriera, con i capelli neri, attore di livello internazionale capace di spaziare da ruoli in 007 alla saga di “Amici Miei, di Monicelli il primo dei tre il migliore, che doveva girare Pietro Germi, purtroppo spirato prima di iniziare le riprese. Il finale di Proibito rubare è toccante e pieno di grazia,ci insegna che nella vita se dai la possibilità a chi non è sulla retta via per i motivi più vari, con l’amore ed un progetto si può redimere, quindi cambiare e vivere in modo onesto e rispettoso di se e degli altri in una società migliore, non è utopia, basta la buona volontà e tanto amore per le cose belle della vita e della natura. Voto 8 Interpreti e personaggi Adolfo Celi: Don Pietro Tina Pica: Maddalena, la cuoca Mario Russo: Peppinello Luigi Dermastro: Ciccillo Antonio Cirelli: Eduardo Clemente De Michele: Totonno Carlo Della Posta: Il Conte Carlo Barbieri: Il Vescovo Ettore Mattia: Il Commissario (con il nome Ettore G. Mattia) Giovanni Rinaldi: Peppinou
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