Regia di Wim Wenders, Theodoros Angelopoulos, Atom Egoyan, Manoel de Oliveira, Guy Maddin, Marco Bechis, Gian Vittorio Baldi, Laís Bodanzky, Maria De Medeiros, Jerzy Stuhr, Beto Brant, Cisco Vasquez vedi scheda film
11 cortometraggi ‘firmati’ su San Paolo e sul tema dell’invisibilità.
Cento minuti, undici cortometraggi di fattura, durata, estetica, contenuti variabili, ma tutti accomunati dalla tematica di fondo: l’invisibilità. Eccezion fatta per l’ultimo, girato da Atom Egoyan a Yerevan (Armenia; il cui nome significa appunto ‘città visibile’), sul massacro “invisibile” degli armeni del 1915, tutti i segmenti hanno per ambientazione San Paolo, in Brasile. E i registi provengono da ogni parte del mondo: ci sono Wim Wenders (che parla di una scuola per bambini ipovedenti), Maria de Medeiros (che mette in scena la storia di un cameriere d’albergo invisibile agli occhi dei clienti), Jerzy Stuhr (che omaggia a modo suo il pubblico delle sale cinematografiche), Guy Maddin (che ci parla dei cimiteri come luoghi invisibili per eccellenza), Gian Vittorio Baldi (che racconta una vecchia idea di un film su San Paolo partorita insieme a Pier Paolo Pasolini), Manoel de Oliveira (che punta ironicamente il dito contro le nuove, disumanizzanti tecnologie) e ancora Lais Bodanzky, Marco Bechis, Theodoros Angelopoulos, Beto Brant e Cisco Vasques (questi ultimi due insieme). Mundo invisìvel è nel complesso un lavoro assolutamente godibile, ovviamente ben assestato dal punto di vista del ritmo e della varietà delle immagini, che lascia anche qualche interessante spunto di riflessione. 6/10.
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