Regia di Spike Lee vedi scheda film
Solitamente evito di soffermarmi dinanzi ai remake di grandi successi,dato che "rifare il verso" d'un opera equivale ad una "caricatura" dell'originale.In questo caso ho sgombrato ogni pregiudizio,"causa" indiscriminato amore nei confronti dell' "Old boy" di Park Chan Wook,abbinato ad una stima cinefila verso Spike Lee.E' inevitabile il paragone con l'originale coreano,e sotto questo punto di vista il film di Lee perde impietosamente.La differenza qualitativa e di forma si annusa quasi sempre,oltre all'impostazione stilistica e la lettura filosofica.
Il film di Wook era un egemonia sulla vendetta dotata d'un eccelso vigore stilistico,d'un eleganza ricercata e sposata alla "carnalita' " degli attori,oltre al flusso doloroso dei sentimenti........
Ho voluto evitare un "ingiusto" paragone,preferendo godere di questo "Oldboy" come di un opera stante a sè,indipendente e unica nella struttura.
Spike Lee dirige difatti secondo canoni piu' "veritieri",improntati sull'epos tragico e la sovrastruttura iperviolenta.
La storia come la conosciamo noi appare rimaneggiata,piu' fedele al manga originale,con Brolin prigioniero per 20 anni.
Seguira' una liberta' coatta con tutto il corollario di ricerca di verita' e relative vendette......
Non mi soffermero' piu' di tanto nello "spoilerare" un qualcosa di gia' profondamente sentito,seppur Spike Lee abbia cercato di allontanarsi da forme e congetture dell'originale,avvicinandosi ad una visione piu' personale,dal respiro meno "pop" ed improntato sulla crudezza dell'azione.
Preferisco parlare della forma filmica,su cui i detrattori hanno buttato giu' inchiostri al veleno,ma dopotutto era inevitabile,dato che Spike Lee si è azzardato nell' "inosabile" remake di un film "cult".Io ho apprezzato innanzitutto la gigantesca prova di Brolin,furente e vendicativo,che giganteggia in ogni fotogramma,accompagnato da un cast di comprimari dove i "villain" Samuel L.Jackson e Sharlto Copley abbondano nel "compiacersi" di disgusto.
"Oldboy" in salsa yankee è chiaramente citativo nel caricare i personaggi nell'eccessiva violenza,straniante nell'ambientazione cupa,e ben dosato nel rincorrere un sentimento di vendetta.Lee compone un affresco nichilista prevedibile nella narrazione, ma potente nel respiro maledetto,tipicamente cucito addosso a personaggi dall'animo cupo in cerca di una "postuma" riabilitazione.
"Oldboy" segue infatti la linea "redentiva" nel finale,evitando cosi' un abbondanza di catarsi dolorosa, gia' abbondante durante la visione.Una visione con parecchie discrepanze se confrontata all'originale,ma visto come opera "unica" vive di attimi godibili,duri nella composizione e tipici dell' "americanata" senza sconti.
Sinceramente non mi sento di distruggere un lavoro tutto sommato onesto nel non volersi compiacere,offrendo l' interpretazione gigantesca di Brolin che regge da sola l'impianto filmico divenendone la classica "ciliegina sulla torta....."
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