Una giovane donna di nome Arletty arriva a Point Dune, un piccolo posto di mare in California, per far visita al padre Joseph, un estraniato artista. Appena arrivata, non trova il padre ma un diario nel quale questi annotava gli strani fatti che si verificavano in zona, invitandola a non cercarlo mai. Rendendosi subito conto dell'atmosfera inquietante che aleggia tra gli abitanti, Arletty farà raccapriccianti scoperte sulla centenaria e maledetta leggenda della "luna di sangue".
Lo vidi tanti anni fa su una rete commerciale, ero adolescente, veniva trasmesso a rotazione, perciò più volte l'ho seguito già iniziato, senza mai sapere il titolo, fino a poco tempo fa.
Una narrazione anni 70 oggi troppo didascalica, per giunta lenta e frammentaria anche per l'epoca, è il prezzo da pagare per gustare un horror di classe, a tratti lovecraftiano. Pieno di suggestioni difficili da dimenticare e un'estetica mozzafiato. Non abbiate fretta di etichettarlo o capirne la meta, godetevi l'angoscioso viaggio.
Horror di zombi non troppo conosciuto dalla narrazione convenzionale e dagli effetti artigianali, pervaso da un'atmosfera spettrale ed opprimente. Con due notevoli pezzi di bravura: la sequenza al supermercato e quella al cinema. Lo stesso anno Huyck co-firmerà la sceneggiatura di "American Graffiti". Grezzo ma con un suo fascino.
Sfrangiato ed enigmatico, comunica un senso di primitiva tragedia attraverso l’uso pittorico e grossolano delle inquadrature. Tra leggenda e psicoanalisi, un horror tanto furioso quanto narcotico, figlio di un decennio libertino e di un genere in divenire. Il pre-finale aumenta il ritmo e punta sull’ipertrofia terrifica. Incantevole Marianna Hill. Da riscoprire. leggi tutto
Un misto tra zombie-movie e horror con una moltitudine di immagini oniriche e surreali che riducono la suspence e spiazzano lo spettatore.Oltre a questo mettete una trama alquanto incomprensibile e poco coinvolgente, percio' il risultato finale non puo' che essere un giudizio negativo.Si puo' evitare,salvo un paio di sequenze da antologia e il fatto che con gli anni sia diventato un… leggi tutto
Molto bella la Protagonista ma come Film Horror (o anche Zombie movie) non attira affatto lo Spettatore visto che non si capisce bene dove il Regista voglia andare a parare,perche' pare piu' confondere le idee che spaventarlo ( e se succede in maniera piu' concreta,purtroppo accade solo negli ultimi 5') mentre il resto (specialmente nel mezzo della visione in ben piu' di 30') c'e' calma piatta… leggi tutto
Sfrangiato ed enigmatico, comunica un senso di primitiva tragedia attraverso l’uso pittorico e grossolano delle inquadrature. Tra leggenda e psicoanalisi, un horror tanto furioso quanto narcotico, figlio di un decennio libertino e di un genere in divenire. Il pre-finale aumenta il ritmo e punta sull’ipertrofia terrifica. Incantevole Marianna Hill. Da riscoprire.
Posso solo dire che questo è un film davvero difficile da guardare al giorno d'oggi. Ma vale la pena provare.
Necessita di pazienza, attenzione e uno spettatore ancora in grado di assistere a nuove intuizioni senza sforzarsi inutilmente di ingabbiare il film in un sottogenere preciso.
Alcuni utenti di filmTV lo hanno definito zombie-movie ma è sicuramente un…
Molto bella la Protagonista ma come Film Horror (o anche Zombie movie) non attira affatto lo Spettatore visto che non si capisce bene dove il Regista voglia andare a parare,perche' pare piu' confondere le idee che spaventarlo ( e se succede in maniera piu' concreta,purtroppo accade solo negli ultimi 5') mentre il resto (specialmente nel mezzo della visione in ben piu' di 30') c'e' calma piatta…
Un misto tra zombie-movie e horror con una moltitudine di immagini oniriche e surreali che riducono la suspence e spiazzano lo spettatore.Oltre a questo mettete una trama alquanto incomprensibile e poco coinvolgente, percio' il risultato finale non puo' che essere un giudizio negativo.Si puo' evitare,salvo un paio di sequenze da antologia e il fatto che con gli anni sia diventato un…
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Commenti (4) vedi tutti
Lo vidi tanti anni fa su una rete commerciale, ero adolescente, veniva trasmesso a rotazione, perciò più volte l'ho seguito già iniziato, senza mai sapere il titolo, fino a poco tempo fa.
commento di blualberto1966Una narrazione anni 70 oggi troppo didascalica, per giunta lenta e frammentaria anche per l'epoca, è il prezzo da pagare per gustare un horror di classe, a tratti lovecraftiano. Pieno di suggestioni difficili da dimenticare e un'estetica mozzafiato. Non abbiate fretta di etichettarlo o capirne la meta, godetevi l'angoscioso viaggio.
leggi la recensione completa di Yayas82Horror di zombi non troppo conosciuto dalla narrazione convenzionale e dagli effetti artigianali, pervaso da un'atmosfera spettrale ed opprimente. Con due notevoli pezzi di bravura: la sequenza al supermercato e quella al cinema. Lo stesso anno Huyck co-firmerà la sceneggiatura di "American Graffiti". Grezzo ma con un suo fascino.
commento di degoffroUn horror che con gli anni ha raggiunto la fama di cult,ma non tutto gira per il verso giusto.Solo per gli amanti del genere.
leggi la recensione completa di ezio