Regia di Dino Risi vedi scheda film
"Esser cieco non è triste;esser cieco ma non capace di sopportare la cecita',questo è triste"
JOHN MILTON.
L'aforisma di Milton è l'essenza completa del film di Risi,la storia del militare Consolo è la metafora di un handicap subito in circostanze disgraziate.Un uomo che con cinismo affronta "il buio",quello di chi ha assaporato luci e colori,per poi affidarsi ai sensi e ai suoni.Il tutto indossando una finta maschera di orgoglio e dignita' che si scoperchiano alla fine in un accorato appello di aiuto( e amore).Dino Risi e Vittorio Gassman parlano al pubblico in un magnifico ritratto di una vita "buia" che perde di immagini e acquista significato nel profumo dei sensi,emozioni, e della vita stessa.Consolo/Gassman è il tipico esempio di un(ex) militare: virile,rigido e intransigente che sembra chiudere il cuore di fronte al delicato senso dell'amore,una ballata di cinismo verrebbe da dire,quella con cui Fausto affronta il mondo."Un viaggio" picaresco con l'appoggio di un giovane e simpatico milite,un accompagnatore verso un gesto estremo che "illuminera'" il buio costante intorno a te.Ma c'è chi ama un pezzo di animo cosi' amaro e nichilista: una splendida giovane il cui sentimento è autentico e innato,un emozione forte,potente e passionale che potrebbe asciugare ogni dolore:quello lacerante che rabbuia una vita da "LEONE".La forza di Risi è affidarsi ad un connubio emozionale costruito su un linguaggio solido,la messa in scena è sicura e costante,basata sulla straordinaria performance di Gassman.Il mattatore offre qui un personaggio istrionico,dalle mille sfaccettature che si innalzano in ogni passaggio scenico.L'handicap di Consolo è il tema centrale del film,cosa comporta in un animo da "Duro" la lama lacerante di un oscuramento dei colori della vita.Risi esegue cio' con maestria e senza (false) retoriche,ricorre al compromesso nel finale,quando il "vero" Fausto viene smascherato nelle sue umane fragilita'.Un mix che funziona in un incastro perfetto,sopratutto nell'alchimia tra Fausto,la bella Sara,e il milite Bertazzi.Il capitano è un uomo burbero e inflessibile, i due giovani hanno dalla loro la "luce" vitale,un elemento che riesce a smuovere il cinico capitano,ridandogli "la vista" non in senso lato ovviamente,ma la vista del CUORE,quella che riesce a "vedere" aldila' della luce e dei colori.L'animo di Fausto ritorna in vita nella caparbieta' dell'adolescente Sara schiarendo l'ottuso cinismo del militare ormai avviatosi al tramonto dell'emozione e della vita stessa.Un corollario di sentimenti perfetto e amaro,sui significati della vita,l'animo anche al buio ha una valenza enorme se scaldato da un amore autentico.Una pellicola magnifica per quello che dice e che "sente" a partire da un cast perfetto: la vis-magnifica di Gassman è un pezzo memorabile di cinema e recitazione.Bellissima e perfetta la giovane Agostina Belli,infine non si puo' non avere un groppo in gola nel rivedere Alessandro Momo,ottimo nella parte di un militare che "sopporta" con ironia il pedante capitano,peccato per questo sfortunato attore, destinato ad una grande carriera.Ma anche una giovane vita spezzata in un capolavoro di "emozioni" e "profumi" come questo è destinata a vivere per sempre...
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