Regia di Koji Wakamatsu vedi scheda film
Film dall'inconfondibile stile ai confini del softcore di Wakamatsu nel quale non ho voluto ricercare particolari sottintesi sempre che fossero nei propositi del regista.
Si susseguono quasi ripetitive le visite notturne da parte di un addetto alla metropolitana negli appartamenti di giovani ragazze opportunamente cloformizzate con le quali sembra dar sfogo alla sua alineazione e insoddisfazione latente coltivando in cuor suo la presunzione di esaudire i reconditi desideri sessuali di ingenue ragazze pericolosamente alla mercè altrui (l'elemento scatenante è l'assistere a un tentativo di stupro e ricorrente è il rimarcare a una delle "vittime" il suo dormire a finestra aperta quasi ad autoassolversi e quasi ad ammonirla per il rischio che avrebbe corso se l'intruso non fosse stato lui).
La trama scivola senza scossoni e sorprese (in specie a seguito dell'esperimento sul rospo che rivela in via definitiva le intenzioni del protagonista) ma il film si mantiene accattivante (in maniera quasi inattesa) e recita un ruolo non secondario il sonoro (in specie l'ossessivo e martellante suono dell'obliteratrice dei biglietti della metropolitana che sembra accompagnare la progressiva alienazione del protagonista).
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