Regia di Dario Argento vedi scheda film
Ancora una visione, a distanza di qualche anno stavolta. Ancora il convincimento (ampiamente condiviso) che mezzo film lo faccia la musica, mai così partecipe e protagonista assoluta in ogni sequenza. La trama è la solita, l'acceleratore Argento lo schiaccia sul particolare orrorifico, sul meccanismo degenere dell'assassinio spettacolarizzato. Il resto è gestione della materia, ricerca della location (ottima), atmosfera, colore, taglio e tempi (!) d'inquadratura, studio del maestro Bava, un Hemmings preso a prestito da Antonioni e vestito di jazz, qualche ottimo interprete nostrano di teatro, qualche urto al perbenismo e ai cardini sociali dell'epoca, quindi costume, ritratto di un'Italia che è stata. Buon cinema insomma. Spaventa ancora profondo Rosso, a tratti. Meno che in passato, poichè le ultime generazioni horror e ancor più purtroppo la cronaca nera ci hanno assuefatto al peggio, dettagli compresi. Film comunque leggendario, da vedere.
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