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Profondo rosso

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Profondo rosso

di steno79
9 stelle

Uno dei migliori film di genere horror italiani degli anni'70: grande padronanza nell'utilizzo e nel posizionamento della macchina da presa, notevole intelligenza nelle scelte luministiche e cromatiche, suspense genuina e scene di omicidi violenti che fanno davvero paura, con la musica dei Goblin divenuta un refrain ormai immortale. La trama "gialla" è sviluppata con perizia e lascia perfino spazio a un intreccio sentimentale fra i due protagonisti, che non guasta; buone le interpretazioni di David Hemmings, ripescato da Blow-up e ancora affascinante, della musa del regista e sua compagna di allora Daria Nicolodi, mentre fra i caratteristi si rivede con piacere Clara Calamai, la grande interprete di Ossessione di Visconti, che per molti anni era sparita dagli schermi italiani. Col senno di poi può essere considerato un capolavoro del cinema di genere italiano e anche internazionale, perché ha rinnovato profondamente i codici linguistici del giallo/thriller che stava per diventare horror soprannaturale, influenzando tutta una generazione di cineasti successivi; la messa in scena si sviluppa su idee visive molto forti, che all'epoca non erano ancora usurate, e pazienza per qualche momento un po' più ingenuo e per alcuni dialoghi francamente non memorabili, che evidentemente fanno parte del disegno registico complessivo; Argento ha il polso fermo e un controllo della materia narrativa e dell'aspetto figurativo sempre apprezzabili. Se paragonato ai film post anni 90 di Argento che segnano la sua triste decadenza, "Profondo rosso" è un prodigio di invenzione filmica, un'opera in un certo senso quintessenziale che riprende il meglio della lezione di Mario Bava, in particolare da "Sei donne per l'assassino", ma con uno stile che appartiene solo a Dario Argento e che ha finito per risultare incredibilmente influente, e già questo basterebbe a farne una pellicola leggendaria. La sapiente valorizzazione scenografica, che non tocca però i vertici di "Suspiria", il contributo dell'intero cast in cui si apprezzano anche Gabriele Lavia, Macha Meril ed Eros Pagni, il vitale nervosismo della regia sono tutti attestati di lode.

Voto  9/10

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. BobtheHeat
    di BobtheHeat

    Innanzitutto un saluto.
    Mi sono soffermato ora su questa tua piccola analisi, condivisibile dal sottoscritto, non una novità.

    Una curiosità.

    Perché scrivi col ..."senno di poi" ...può essere considerato un piccolo capolavoro del cinema di genere ?

    Scrivendo così , sembra vi sia stata una rivalutazione rispetto al passato.

    Ti riferisci a te stesso?

    O avevi letto e studiato critiche autorevoli che non lo avevano considerato all'epoca della sua uscita, un gran film ?
    Nel caso sarei curioso di leggerle.
    Me le puoi indicare per cortesia ?

    (Ricordo ad esempio , come stiudioso, per diletto, sia chiaro),di Scorsese, giudizi affrettati e oggi risibili in merito a Taxi Driver e persino, seppur in misura minore, Toro Scatenato e Quei bravi ragazzi. Ma non in merito a Profondo Rosso di Argento)

    Perché parliamo di un film epocale, che immediatamente ebbe un enorme successo di pubblico e critica, un instant Cult Movie,del Cinema anni '70, che impose a livello Internazionale il nome di Dario Argento.

    Grazie 1000

    1. steno79
      di steno79

      Ciao Roberto. Grazie del commento e dell'attenzione a questa breve recensione, scritta in un periodo in cui ancora in certi casi davo dei pareri molto veloci sui film, e infatti non aveva grosse ambizioni di analisi anche se risulta la più votata sul sito fra quelle dedicate a Profondo rosso e forse per questo è stata pubblicata adesso in homepage. Vengo alla tua richiesta principale, ossia il nodo dell'accoglienza critica. In realtà mi spiace contraddirti ma in Italia il film non fu affatto accolto come un capolavoro dalla critica, anzi prevalsero i toni negativi. La fonte principale è la pagina di Wikipedia in italiano. Ricordavo distintamente le recensioni tiepide o tendenti al negativo di Morandini, Kezich (in particolare), Grazzini, ma a queste puoi aggiungere anche quelle di Leo Pestelli, David Grieco, Claudio Quarantotto, Achille Frezzato. Kezich in particolare sostiene che a rigore di logica il film fa acqua da tutte le parti.
      So benissimo della notevole rivalutazione successiva e del fatto che il film è ampiamente considerato un capolavoro al giorno d'oggi, per quanto preferirei Suspiria come miglior film del regista. Argento è stato comunque guardato in maniera molto snobistica da una certa critica italiana per lungo tempo, mentre quella americana forse ha saputo capirlo meglio. Spero di aver risposto al tuo quesito. Un saluto e a presto

  3. BobtheHeat
    di BobtheHeat

    Grazie 1000
    Cercherò di recuperarle e sicuramente mi farò più di una risata a leggere le varie stroncature.
    No no, i primi film di Argento erano tutti interessanti.
    Un caro saluto

    1. claudio1959
      di claudio1959

      CONcordo oggi è bollito

  4. maurri 63
    di maurri 63

    L'analisi di Stefano in risposta a Bob è corretta: la critica non ha guardato di buon occhio "Profondo rosso" e c'è più di una ragione. Io, che in quegli anni, giovanissimo, frequentavo le sale soprattutto in estate (e si chiamavano "Arene") ricordo abbastanza bene - lo vidi due, tre volte - la divisione del pubblico, c'era chi lo apprezzava, chi no. Perché c'erano molti film simili, e devo dire questo non era certo il migliore. La logica, e va bene ma non solo: l'aver mischiato due città (comunque riconoscibili) non rende giustizia topografica al film; le musiche dei Goblin accattivanti ma oggettivamente ingombranti; la storia onestamente confusa (e in fondo non spiegabile completamente ); il finale *SPOILER* in cui una che ammazza a destra e a manca finsice così, per un banale inconveniente; insomma, tutto lascia molto a desiderare. Poi, il tempo ha dato all'opera fama di cult e tu, qundo lo rivedi, dici "beh, ero meno peggio di quanto lo ricordassi" ma non posso, e parlo di me, considerarlo un capolavoro. Mi ha sempre dato l'idea di quei film che si scrivono facendolo, che procede per accumulo, poi, in sala montaggio si dice "beh, vediamo che si può fare". PS io gli ho, da sempre, preferito "Suspiria", meno imbarazzante se si accetta la traccia paranormale, ma fino a qualche anno fa eravamo in pochi a vederla così. Oggi, molti sembrano amare il film delle streghe...

    1. maurri 63
      di maurri 63

      Detto questo, non va dimenticato che il film di genere "horror", più che "thriller" è stato sdoganato solo molto tempo dopo - e nonostante Hitchcock - tanto che, a parte "Il silenzio degli innocenti" e in anni recenti "Scappa - Get out" , nessun film di genere ("Rosemary's Baby" vinse per la miglior attrice, risibili i premi per "Aliens" e "L'esorcista" o "Un lupo mannaro americano a Londra" e simili) e ciò ha sempre costretto la critica a guardare a questi film dall'alto in basso. Non era un pregiudizio ma un'educazione alla visione, che ad un po' tutti in quegli anni ha fatto emettere giudizi soffocati.

    2. steno79
      di steno79

      Ciao Maurizio grazie anche a te per i commenti. Devo dire che alcuni dei difetti da te segnalati li condivido, anche se mi sono sempre ripromesso di dare al film un'altra possibilità per vedere se può raggiungere lo status di capolavoro che molti gli riconoscono

  5. Barkilphedro
    di Barkilphedro

    Ma davvero?! Sono costernato nel leggere una recensione così banale e superficiale su un capolavoro come "Profondo Rosso" di Dario Argento. Certo, è uno dei migliori film di genere horror italiani degli anni '70, ma le vostre elogiative affermazioni sembrano appena graffiare la superficie del suo vero valore artistico e innovativo.

    Iniziamo con il fatto che definire la padronanza della macchina da presa e le scelte luministiche come "grande" è riduttivo e inadeguato. Argento ha rivoluzionato l'uso della macchina da presa e delle luci in questo film, creando sequenze visivamente straordinarie che sono diventate pietra miliare nel cinema dell'orrore. Avreste dovuto menzionare l'uso innovativo delle angolazioni e delle prospettive, che hanno dato vita a una tensione viscerale mai vista prima.

    E poi la suspense genuina e gli omicidi spaventosi! Non li avete descritti nemmeno lontanamente con l'entusiasmo e la maestria che meritano. Argento ha creato una serie di scene di morte viscerali e disturbanti, utilizzando la violenza come strumento per suscitare autentico terrore nello spettatore. Dovreste essere stati più incisivi nel sottolineare il suo talento nel trasmettere una paura così profonda e reale.

    E che dire della colonna sonora dei Goblin? Non è solo diventata un "refrain immortale"; è una delle colonne sonore più influenti e iconiche nella storia del cinema dell'orrore. La musica dei Goblin ha contribuito a creare un'atmosfera di tensione e angoscia, diventando una parte integrante dell'esperienza di visione. Avreste dovuto elogiare con entusiasmo l'audacia e l'originalità della colonna sonora, nonché il genio del regista nel saperla incorporare perfettamente nel film.

    Inoltre, parlare della trama "gialla" con perizia è un eufemismo. La trama di "Profondo Rosso" è un intricato e articolato labirinto di suspense, colpi di scena e suggestioni, dove ogni dettaglio ha il suo peso specifico e contribuisce al climax sorprendente. Non "lascia spazio" a un intreccio sentimentale tra i protagonisti, ma li intreccia sapientemente per amplificare il senso di vulnerabilità e pericolo.

    Riguardo alle interpretazioni degli attori, definire le prove di David Hemmings e Daria Nicolodi "buone" è un'eufemistica sottovalutazione. Le loro performance sono state magistrali, trascinando lo spettatore emotivamente nel caos e nella paura. E come osate definire "ingenui" alcuni momenti e dialoghi?! Ogni aspetto del film è stato attentamente pianificato e calibrato, con un disegno registico impeccabile.

    Infine, il voto 8/10 è deludente. Dato il vostro elenco di elogi superficiali, mi sarei aspettato almeno un 10/10. "Profondo Rosso" è una pietra miliare non solo del cinema italiano ma anche del cinema internazionale, e meritava un riconoscimento molto più entusiastico e completo nella vostra recensione. La mancanza di profondità e consapevolezza nei vostri commenti è un insulto al genio e alla visione di Dario Argento

    1. steno79
      di steno79

      Ho specificato nei commenti precedenti che la mia non era una recensione che avesse grandi ambizioni di analisi, è molto breve e senza pretese... Se risulta come la più votata del sito ed è stata messa in homepage, forse dovresti prendertela con chi l'ha votata, non con me. E poi, a parte il fatto che non è assolutamente una stroncatura ma riporta solo alcune perplessità in maniera abbastanza "innocua", esprimere il dissenso è lecito ma lo si potrebbe fare comunque in una maniera più rispettosa... Del resto Profondo rosso è un cult movie, da molti considerato un capolavoro, ma non credo che sia proprio un titolo intoccabile

    2. claudio1959
      di claudio1959

      Hai centrato La questione. Detto che io lo amo, ma non tutti mi ricordo bene che quando è uscito molti critici lo hanno sonoramente bocciato alcuni con insufficienza

  6. claudio1959
    di claudio1959

    L’immagine riflessa di Clara Calamai nel finale del film altamente suggestiva

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