Regia di Dario Argento vedi scheda film
Il voto buono è tutto da rintracciarsi nel mio amore per la contestualizzazione. Il film visto con gli occhi da terzo millennio perde in parte il suo fascino, o almeno quello orrorifico. Permane invece quello istrionico-interpretativo di Hemmings, mentre quello registico sinceramente l'ho raramente trovato. Tuttavia non bisogna spostarsi molto nel piano temporale per accorgersi che già film come "Suspiria" o "Inferno", diretti immediatamente dopo "Profondo Rosso", erano già superati (questo non lo dico io, ma testimoni dell'epoca). Questo il grande difetto di Dario Argento: non essere mai stato in grado (o forse interessato) di rinnovarsi e aggiornarsi, restando fedele ad una visionarietà che fino al '75 gli ha procurato talmente tanto successo, da essere riuscito a vivere di rendita fino ad oggi. Se proprio dobbiamo dargli un 4 stelle, diamoglielo per "Profondo Rosso".
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