Regia di Dario Argento vedi scheda film
AL CINEMA
"..sono entrata in contatto con una mente perversa. I suoi pensieri sono pensieri di morte via ...via!
Tu hai già ucciso e sento che ucciderai ancora."
Una medium di fama, mentre partecipa ad un convegno sull'ipnosi e sulla capacità di percepire il pensiero altrui, entra in contatto con la mente diabolica di un assassino, le cui gesta nefaste e violente sono introdotte subito dopo la celebre musica introduttiva dei Goblin, eccezionale e da brividi a pelle.
A pagare cara questa intercettazione mentale sarà proprio la medium (Macha Méril), che verrà brutalmente assassinata proprio dall'omicida seriale per evitare che riesca a comprenderne l'identità. Testimone di quel truce omicidio, un talentuoso musicista jazz inglese, Marc Daly (David Hemmings), giunto in Italia per alcuni concerti.
L'uomo si rivela l'unico testimone oculare, assieme ad un amico musicista meno quotato e amante dell'alcol (Gabriele Lavia), che suona senza stimoli in un locale vicino a Piazza San Carlo. Interrogato frettolosamente dalla polizia, Marc comprende che deve impegnarsi in prima persona per scoprire il movente dell'assassino, ed in questo è incalzato dalla tenace giornalista di cronaca Gianna (Daria Nicolodi), con la quale intreccia anche una intensa relazione sentimentale. "L'assassino è uno schizofrenico paranoico.
L'individuo che uccide con quella furia lo fa solamente quando è in preda a un raptus."
Profondo Rosso è il film più famoso di Dario Argento, già lanciato come maestro dell'horror italiano dalla cosiddetta nota ed apprezzata trilogia degli animali rappresentata da L'uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971) e Quattro mosche di velluto grigio (1971).
Profondo Rosso si fa forte del suo script lambiccato e controverso che, coadiuvato da riprese mozzafiato tecnicamente molto ardite in cui Argento scaraventa nell'occhio dello spettatore i movimenti convulsi del folle assassino, riesce a coinvolgere il pubblico, intervallando sapientemente le scene splatter esagerate e magnificamente concepite, ad un umorismo schietto e goliardico che riesce a rendere incalzante la vicenda, senza renderla insopportabile per i meno avvezzi al genere.
La versione restaurata in 4k ci restituisce nello splendore originale un capolavoro che HD reso grande il cinema di genere italiano nel mondo, permettendo a molti autori e colleghi di Argento di aprire altre porte ed altri capitoli ad un filone apprezzato in tutto il mondo e divenuto un cult non meno dello spaghetti western.
Dario Argento diviene con questo film un autore horror di livello mondiale, e si appresta da quel momento a vivere almeno un decennio di ispirazione e fortuna che contribuì a consacrarne la meritata fama e a celebrarne l'innegabile talento.
Una sessantacinquenne Clara Calamai, in poco più che un paio di pose, si impadronisce di un personaggio che farà la storia del cinema, non meno di quanto accaduto in gioventù in occasione della famosa scena a seno nudo girata nel film-scandalo La cena delle beffe di Blasetti del 1942.
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