Regia di Dario Argento vedi scheda film
Capolavoro di Dario Argento che riesce, pur senza qualche sbavatura in sceneggiatura (come si fa a nascondere per un ventennio una persona scomparsa all'interno di una camera murata in una villa abbandonata?), a concepire e dirigere un sapiente mix tra ironia, mistery e horror.Le scene brutali si alternano ad altre surreali (assurdo il personaggio interpretato da Eros Pagni) con molti personaggi ampiamente sopra le righe. Tante, tuttavia, le sequenze ad alta tensione. Su tutte brilla la parte al buio all'interno della villa abbandonata dove Hemmings trova, coperto da una mano di vernice secca, un disegno infantile che raffigura la morte di un uomo pugnalato da un'arma bianca.Un momento apicale per un film che non ha bisogno di presentazioni, basti solo ascoltare la magistrale colonna sonora dei Goblin oppure studiare la tutt'altro che convenzionale regia infarcita di grandangoli, soggettive e curiosi movimenti di macchina persino circolari. David Hemmings offre quella che è la migliore interpretazione presente in un film di Dario Argento. Funziona molto bene anche Daria Nicolodi, che poi diventerà la donna del regista. Non si contanto gli omicidi brutali (la tipa affogata in una vasca ricolma di acqua bollente su tutti), così come è indimenticabile l'intera sequenza che precede e che segue la morte della medium.
Debole l'innesco che porta alla nuova serie di omicidi, così come convince poco il fatto che il killer sia riuscito a mascherare i propri disturbi per venti anni. A ogni modo sono difetti su cui si può sorvolare accettando l'atmosfera onirica che pervade il film. Lodevoli gli omaggi alla pittura, dai Nottambuli di Edward Hopper (un bar viene ricostruito a immagine e somiglianza di quello del dipinto) ai dipinti di un'artista locale (il film è ambientato a Torino) omaggiato nei surreali dipinti appesi alle pareti della casa della medium.
Da vedere almeno una volta nella vita. Capolavoro assoluto tra i gialli all'italiana e non solo...
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