Espandi menu
cerca
Profondo rosso

Regia di Dario Argento vedi scheda film

Recensioni

L'autore

steno79

steno79

Iscritto dal 7 gennaio 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 239
  • Post 22
  • Recensioni 1730
  • Playlist 106
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Profondo rosso

di steno79
9 stelle

Uno dei migliori film di genere horror italiani degli anni'70: grande padronanza nell'utilizzo e nel posizionamento della macchina da presa, notevole intelligenza nelle scelte luministiche e cromatiche, suspense genuina e scene di omicidi violenti che fanno davvero paura, con la musica dei Goblin divenuta un refrain ormai immortale. La trama "gialla" è sviluppata con perizia e lascia perfino spazio a un intreccio sentimentale fra i due protagonisti, che non guasta; buone le interpretazioni di David Hemmings, ripescato da Blow-up e ancora affascinante, della musa del regista e sua compagna di allora Daria Nicolodi, mentre fra i caratteristi si rivede con piacere Clara Calamai, la grande interprete di Ossessione di Visconti, che per molti anni era sparita dagli schermi italiani. Col senno di poi può essere considerato un capolavoro del cinema di genere italiano e anche internazionale, perché ha rinnovato profondamente i codici linguistici del giallo/thriller che stava per diventare horror soprannaturale, influenzando tutta una generazione di cineasti successivi; la messa in scena si sviluppa su idee visive molto forti, che all'epoca non erano ancora usurate, e pazienza per qualche momento un po' più ingenuo e per alcuni dialoghi francamente non memorabili, che evidentemente fanno parte del disegno registico complessivo; Argento ha il polso fermo e un controllo della materia narrativa e dell'aspetto figurativo sempre apprezzabili. Se paragonato ai film post anni 90 di Argento che segnano la sua triste decadenza, "Profondo rosso" è un prodigio di invenzione filmica, un'opera in un certo senso quintessenziale che riprende il meglio della lezione di Mario Bava, in particolare da "Sei donne per l'assassino", ma con uno stile che appartiene solo a Dario Argento e che ha finito per risultare incredibilmente influente, e già questo basterebbe a farne una pellicola leggendaria. La sapiente valorizzazione scenografica, che non tocca però i vertici di "Suspiria", il contributo dell'intero cast in cui si apprezzano anche Gabriele Lavia, Macha Meril ed Eros Pagni, il vitale nervosismo della regia sono tutti attestati di lode.

Voto  9/10

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati