Regia di Justin Lin vedi scheda film
Dom Toretto & Co., dopo il colpo da 100 milioni di dollari a Rio de Janeiro, sono felici super/antieroi dispersi per il mondo, ognuno a cercare di godersi la propria nuova vita, mai dimenticando l’ossessione per le auto che bruciano l’asfalto, per le corse a rotta di collo che sfidano la luce. E mai dimenticando, ovviamente, i legami che li uniscono in un oliato meltin’ pot. Quando un terrorista avanguardista dei motori, con gruppo di mercenari al seguito, semina il panico in?Europa con grande senso dell’ubiquità, Hobbs, lo sbirro nemico dei tempi andati, si mette sulle tracce del taurino Toretto con una proposta impossibile da rifiutare: cerca aiuto, in cambio concede l’amnistia e il tranquillo ritorno a casa agli esuli coatti. Ma c’è qualcos’altro: a fare da inesorabile dama di crimini e compagnia all’attentatore c’è Letty, amore perduto di Dom. Nel senso che era proprio defunta, nel capitolo 4. O così credeva. Sempre più esasperata, la saga amata dal botteghino e pensata per i tamarri fanatici di tuning e gli amanti del maledettismo dimentichi di James Dean s’incanta sul pedale dell’action che ci ammorba dagli anni 90, quello che mixa ironia e buoni sentimenti riconciliatori sulle evoluzioni fumettistiche dei corpi e i virtuosismi di coreografie sempre contente di superare la soglia della credibilità, così da strappare risate e applausi al compiacimento divertito del pubblico. Occhio al finale, che ammicca ai modi Marvel e lancia l’inevitabile seguito.
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