Regia di Fede Alvarez vedi scheda film
C’è un piccolo spoiler nell’ultima riga ;)
Splatter, Gore, amputazioni, mutilazioni, torture, lame, fucili, motoseghe e sangue come se piovesse (e ne piove, letteralmente). Fede Alvarez vince a pieni voti la scommessa del delicato e violento omaggio al capostipite di tutte le "case". Dopo che l'ultima parola è stata pronunciata da "Quella casa nel bosco" di Drew Goddard, era inevitabile che si volgesse lo sguardo indietro, e la scelta non poteva che ricadere sull'intramontabile classico dei classici. Le comprensibili preoccupazioni dei nostalgici fan erano state già lievemente affievolite dalla notizia che Sam Raimi, oltre che a dare la sua benedizione al film, aveva preso attivamente parte al progetto in veste di Magnifico produttore. Io vorrei rassicurarvi ulteriormente che gli stupendi trailer non hanno assolutamente ingannato i rispettabili spettatori. Alvarez alterna con studiato equilibrio momenti di suspense e salti dalla sedia, omaggi nostalgici e gradite innovazioni. Il tutto confezionato con uno stile tanto meravigliosamente retrò (niente CGI! E se c’è, onore e gloria per la mimesi) quanto incredibilmente moderno (i make-up e le protesi sfidano l’alta definizione su nuovi avvincenti livelli, tanto da portarmi a urlare in più occasione un bel “Whoooo!” di esaltazione).
E tutta l’operazione è così coraggiosamente minimal (e forse proprio per questo anche efficace), che mi sembra corretto essere anch’io tale nel recensirla. Ma lasciatemi almeno lodare Jane Levy, in assoluto la prima attrice di un horror che non solo non siamo portati ad odiare per la stupidità tipica dei personaggi da slasher movie (oddio, qualche stupidaggine la fa verso il finale), ma che addirittura ci fa battere le mani per la sua (difficile e straordinaria) performance.
E non perdetevi il post-credits molto… Groovy!
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