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Questione di tempo

Regia di Richard Curtis vedi scheda film

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La recensione su Questione di tempo

di Baliverna
7 stelle

Gli uomini della famiglia hanno una strana facoltà tramandata dagli avi: poter viaggiare nel tempo. Appena il ragazzo riceve questa rivelazione dal padre, ne approfitta immediatamente.

E' un film veloce e gradevole, a tratti divertente, specie nella prima parte. Il protagonista, poi, l'ho trovato simpatico; mi sembra però molto più efficace come ragazzo goffo e impacciato quando ci prova con le ragazze, che come scafato padre di famiglia.
Il presupposto narrativo della possibilità di fare viaggi nel tempo viene sfruttato lungo tutto il film senza darne troppe spiegazioni, e posso aggiungere che non erano neppure neccessarie. Tuttavia anche il fatto che il protagonista "corregga" i suoi ed altrui errori tramite questa sua facoltà non viene approfondito più di tanto, ma questo forse si prestava a qualche riflessione in più. La stessa fantasia di poter viaggiare nel tempo non è affatto nuova al cinema, e neppure alla carta stampata, ed è un po' un desiderio che tanti si portano dentro. E' inevitabile, infatti, desiderare di rivivere un determinato momento di quando abbiamo fatto qualche grave errore, appunto per annullarlo, per agire nel modo giusto. E' però anche vero che quello che impariamo dalla vita lo impariamo quasi tutto dai nostri errori, e il combatterli ed evitarne di nuovi costituisce buona parte del nostro impegno quotidiano. Come sarebbe, dunque, la nostra vita se potessimo fare come il protagonista del film? Probabilmente vivremmo dissoluti, disimpegnati in tutto e ingenui come allocchi, perché tanto poi si può riparare. Forse il film avrebbe potuto considerare qualcuno di questi aspetti, e gettare qualche piccola ombra sull'operato del protagonista.
In ogni caso direi che è un film riuscito, originale, che tiene desta l'attenzione. I personaggi sono approfonditi quel tanto che basta, e qualcuno come lo zio è anche originale. Da paragonare con "Ricomincio da capo" di Harold Ramis, quello sì geniale.

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