Regia di Richard Curtis vedi scheda film
Ambiziosa, romantica e fantasiosa riflessione sul senso della vita umana, delle scelte e del tempo che mescola in egual misura ironia e sentimento, senza eccedere nella melassa e nella banalità anche quando parla di amore e paternità. La storia, tutto sommato comune e priva di grosse sorprese, forse finisce per dilungarsi un po’ nella durata che sfiora le due ore, inanellando però una serie di scorci e momenti significativi ai fini della trama e del coinvolgimento emozionale dello spettatore, che diviene sempre più intenso verso il finale, giusto per quella punta di dramma che affiora beffarda.
Un ventenne in procinto di lasciare il rassicurante e monotono tetto familiare per iniziare a lavorare nella grande città, scopre di possedere la capacità incredibile di poter viaggiare a ritroso negli eventi della propria vita, semplicemente chiudendosi in un armadio e concentrandosi sul momento che intende rivivere. Il padre gli confessa che tale facoltà si tramanda da generazioni a tutti gli eredi maschi della famiglia, e che imparerà da solo a capire quando e come è più opportuno servirsene, poiché ogni azione modificata nel passato comporta dei cambiamenti nel presente e nel futuro.
Richard Curtis, già autore delle due commedie cult Love actually e I love Radio Rock, si riconferma come uno dei più raffinati e interessanti registi del panorama britannico odierno, firmando anche la sceneggiatura e dirigendo con sguardo lucido e appassionato un racconto poetico ma impregnato di un forte realismo, sapendo descrivere in maniera semplice ed efficace la quotidianità di una coppia – incarnata con naturalezza da Domhnall Gleeson e Rachel McAdams – attraverso il tempo, tra alti e bassi e piccoli e grandi eventi di tutti i giorni.
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