Regia di Richard Curtis vedi scheda film
Deliziosa commedia di produzione inglese costruita attorno ad una romantica storia d'amore esplorata attraverso il passare del tempo. E il concetto di tempo è molto importante nell'evoluzione narrativa, perchè la possibilità attribuita al protagonista di dare impulso a delle vere e proprie "retrodatazioni" degli eventi è la caratteristica principale della vicenda. Eppure il film ci racconta una storia talmente umana, toccante e romantica, che dopo una mezzoretta curiosamente lo spettatore finisce col percepire questa "bizzarria" di sceneggiatura come fosse una cosa normale, anche perchè è tutto determinato dalla forza della mente e quindi è totalmente assente qualsiasi effetto speciale. I viaggi "all'indietro" che il protagonista affronta diventano dunque per il pubblico una piacevole consuetudine, perfettamente inseriti nel contesto di una storia d'amore così tenera da sciogliere anche i temperamenti più rigidi e resistenti. Non un'opera artatamente zuccherosa, ma un racconto sui sentimenti di uomini e donne e sulla loro ricerca della serenità. Sceneggiatura e regìa sapienti (entrambe accreditate all'ottimo Richard Curtis), e interpreti in stato di grazia. Qualcuno ha percepito riferimenti al miglior Michel Gondry, altri hanno addirittura evocato Vincente Minnelli. Ma Curtis non fa che riproporre quel suo inimitabile stile da narratore di "commedie sentimentali inglesi" che già lo ispirò felicemente nella scrittura di "Love actually" o "Quattro matrimoni e un funerale". Dominhall Gleeson, il protagonista, (peraltro figlio del celebre attore irlandese Brendan Gleeson), sembra sia nato apposta per quel ruolo, è strepitoso. Rachel Mc Adams sfoggia una grazia e un sorriso irresistibili. Bill Nighy, nel ruolo del padre, è quel gigante d'attore che ben conosciamo. Come valore aggiunto, abbiamo poi una colonna sonora fornita da Groove Armada, Cure, Amy Winehouse, Nick Cave, Killers, Sugarcubes, Arvo Part...e in più una chicca davvero curiosa, un gioiellino che non t'aspetti...direttamente dagli italian sixties "Il mondo" di Jimmy Fontana!! (canzone quest'ultima che peraltro nel film pare ossessionare i protagonisti). Un inno alla vita e soprattutto agli affetti famigliari. In particolare, commovente il rapporto che lega il giovane protagonista al padre, un aspetto che non può non richiamare alla mente il sublime "Big Fish" di Tim Burton. Per non intenerirsi di fronte a questo film bisogna proprio avere un cuore di pietra.
Voto: 10
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