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Thor: The Dark World

Regia di Alan Taylor vedi scheda film

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La recensione su Thor: The Dark World

di Mattialle
4 stelle

Vorrei davvero poter dire che questa volta la Marvel sia riuscita a realizzare un buon lavoro. Vorrei seriamente essere in grado di affermare che Thor - The Dark World sia un buon intrattenimento ma, ahimè, non ci riesco. I primi quarantacinque minuti di pellicola rasentano il vuoto cosmico (tanto è ambientato nell'universo, per cui è anche coerente) ma, per fortuna, dopo averci raccontato chi sono i personaggi (già conosciuti nel precedente film, al di là del nuovo villain) l'autore ci prende in contropiede con un tragico evento e con l'ossequioso funerale di un personaggio. Subito dopo l'apprezzabile crescendo di pathos, però, ecco che Alan Taylor o chi per lui (in questo caso i tre sceneggiatori, tre. Tre. Per questo film) ci riporta in una Terra dove vige la stupidità umana al servizio delle gag inutili e senza senso, il che sarebbe anche una buona critica nei confronti del nostro misero pianeta ormai destinato al declino culturale (e sto citando il piccolo lavoretto di Kenneth Branagh nel primo film) se questo lato comico non fosse stato realizzato apposta e se le gag non si protrassero all'infinito (anche la scena post-post-titoli di coda, potenzialmente la migliore del film, deve chiudersi con un siparietto comico), espandendosi anche negli altri Regni che Thor deve difendere con il suo possente martello. Ammettiamolo, la sequenza in cui Thor e il suo fratellastro Loki raggiungono Malekith per cercare di sconfiggerlo con uno stratagemma interessante è ben fatta e lascia che la suspense cresca molto bene, tanto da appassionare il pubblico alla storia. Poi però, quando sembra che il destino della Terra sia segnato, ecco che la componente comica continua inesorabilmente a fare da collante tra un mondo e l'altro, distruggendo ogni tentativo di costruire ottimi spunti di regia. Anche la componente visiva scricchiola, poiché laddove da un lato abbiamo il mondo asgardiano ispirato palesemente alla Terra di Mezzo di Peter Jackson, dall'altro ci troviamo di fronte ad un esercito di Elfi Oscuri che navigano nello spazio e lottano con pistole laser e armi hi-tech riprese da Guerre Stellari, due universi che cozzano tra loro e che hanno poco o niente di originale, tra ammiccamenti a Dungeons & Dragons e riferimenti alla cultura nordica. C'è, comunque, un piccolo simbolo per poter descrivere al meglio questo film, che più che essere un pessimo risultato è un buon film d'intrattenimento che ha il difetto di innervosire chi vorrebbe una Marvel più audace e meno politically correct, soprattutto con personaggi del genere. Ebbene, il simbolo in questione è Loki: interpretato ancora una volta da Tom Hiddleston e incarcerato per buona parte del film, viene liberato per poco tempo nel quale il suo scatenarsi rende tutto più interessante, fluido ed emotivamente coinvolgente. Parallelamente a Loki Thor - The Dark World è questo: un'opera rinchiusa, imprigionata (dalle regole produttive di Kevin Feige e dei suoi collaboratori) che per qualche breve istante riesce a divincolarsi da queste catene e a regalarci qualche guizzo sorprendente e felice. Tante potenzialità gettate ancora una volta al vento.

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