Regia di Michael J. Gallagher vedi scheda film
Uno dei più patetici debutti in regia (per un lungometraggio) degli ultimi anni, distribuito anche nelle nostre sale cinematografiche. Una versione al limite del guardabile di Candyman, aggiornata ai tempi di Internet.
Alcuni liceali sono alle prese con un gioco macabro, da provare su una chat anonima. Per chiamare Smiley, uno dei due interlocutori (a danno dell'altro) deve scrivere tre volte: "I did it for the lulz". Appare un killer mascherato, con forma di faccia sorridente (da cui Smiley) che uccide chi è dall'altro capo del PC. Ashley (Caitlin Gerard), già provata psicologicamente, dopo essere rimasta sconvolta per avere causato la morte di uno sconosciuto, assieme ad una sua amica, tenta di denunciare alle forze di polizia quanto visto, senza essere ovviamente creduta.
Disastroso esordio in regia -dopo una lunga militanza per svariate serie TV- per Michael J. Gallagher, in evidente debito con Candyman, aggiornato qua in versione cibernetica. La frase ridicola, utilizzata per evocare il killer, deriva dalla storpiatura di LOL (acronimo inglese che sta per morire dal ridere) in LULZ, acquisendo dunque il significato di: "L'ho fatto per divertimento."
Ma davvero non ha senso perdere altro tempo, oltre i 90 minuti per la visione, per recensire questo insopportabile pseudo horror per teenagers, ben poco apprezzato anche dal target di riferimento. La storia proprio non funziona e anche come regista del brivido, Gallagher non azzecca una sequenza, tanto che dopo questo incidente di percorso torna a dirigere cortometraggi e serie Tv, nel genere (forse) più proprio della commedia. Questo bruttissimo Smiley, al Fangoria Chainsaw Awards (edizione 2013) è giustamente stato nominato come "Peggior film", mentre il 31 ottobre dello stesso anno (curioso scherzetto di Halloween giocato dai distributori italiani) ha pure goduto di regolare diffusione nelle nostre sale cinematografiche.
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