Un sabato pomeriggio del 1957 il regista Mario Monicelli adocchia nella romana Piazza di Spagna Tiberio Murgia, un sardo di Oristano che scrittura subito per il ruolo di Ferribotte in "I soliti ignoti". Da quel momento la vita di Murgia cambia radicalmente: da sardo interpreta in più di un centinaio di film il ruolo del siciliano stereotipato, divenendo una maschera della commedia italiana. Nel 2010, poco prima di morire, Murgia accetta di affidare alle telecamere di Sergio Naitza il racconto della sua esistenza tra carriera, bugie, pentimenti e ricordi. A fargli da controcanto sono le testimonianze di amici, familiari, critici e colleghi di lavoro.
2010. Casa di riposo di Tolfa, Tiberio Murgia si accende una Merit e si presenta. Il documentario L’INSOLITO IGNOTO del giornalista e critico de “L’Unione Sarda” Sergio Naitza parte dalla fine dell’acrobatica vita da caratterista nel cinema e nella vita dell’attore nato a Oristano il 1929 e morto nel 2010. “Mario Monicelli mi ha cambiato la vita…”. 1957, Murgia lavorava come… leggi tutto
2010. Casa di riposo di Tolfa, Tiberio Murgia si accende una Merit e si presenta. Il documentario L’INSOLITO IGNOTO del giornalista e critico de “L’Unione Sarda” Sergio Naitza parte dalla fine dell’acrobatica vita da caratterista nel cinema e nella vita dell’attore nato a Oristano il 1929 e morto nel 2010. “Mario Monicelli mi ha cambiato la vita…”. 1957, Murgia lavorava come…
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