Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film
Ultimo film della coppia Noschese - Montesano, che avevo già visto in Io non scappo... fuggo (1970), che costituisce, rivisto e corretto alla luce del nascente filone decamerotico, una rivisitazione del capolavoro di Monicelli L'armata Brancaleone (1966), esplicitamente citato nella scena dell'attraversamento del ponticello di legno. Il film risulta abbastanza divertente, soprattutto grazie alla comicità per niente bonaria di Noschese (ahi ahi, che perdita fu il suo suicidio...), che parla con accento toscano risultante da un mix di livornese ("scappiamo deh!") e fiorentino e dal giovane Montesano, che ha un paio di gag davvero riuscite, come quando interpreta San Mancinello durante la processione. Oltre ai due protagonisti, vi sono alcune azzeccate caratterizzazioni, come quella del vescovo interpretato da Mario Carotenuto e quella del frate castratore affidata a Macario. Senza raggiungere vette eccelse o lasciare in eredità battute da mandare a memoria, il film è, entro i limiti autoimposti, abbastanza riuscito e si vede con piacere. (24 marzo 2008)
Il prode cavaliere Anselmo da Montebello, dopo avere sfidato a singolar tenzone l'alemanno Ottone per la mano di Leonzia, nipote del vescovo, deve partire per Roma dove dovrà consegnare una preziosa reliquia al papa ed ottenere ventimila scudi per partecipare alla terza crociata in Terrasanta. Lo segue l'infingardo scudiero Gian Puccio, attratto dal denaro e dalle grazie della tutt'altro che illibata Leonzia.
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