Regia di Melville Shavelson vedi scheda film
Oh che bello! Dal punto di vista cinematografico il film è certamente ben diretto, ben interpretato e ben sceneggiato. E' brioso e spigliato, gode di tante piccole idee, non di rado è divertente, ed è pure intelligente. Ma il suo plusvalore sta nel suo senso e nel messaggio, oggi più preziosi che mai. Esso infatti spezza una lancia in favore della famiglia e dei figli, realtà oggi svalutate, denigrate, schiacciate dalla armate antimatrimonio e abortiste. Certo, questo a molti può dare fastidio (come a Mereghetti, che storce il naso spocchioso), ma ad altri come me può piacere molto. Bellissima, nello stesso senso, l'arringa improvvisata di getto da Fonda contro il sesso facile degli adolescenti, il quale non è affatto prova d'amore. E famiglie così esistono veramente, dove ci si arrangia lo stesso anche con tanti figli, dove si è comunque, anzi più felici, dove non ci si angoscia pensando al futuro. Il film non è però buonista e alla Disney, ma rappresenta anzi anche gli inevitabili problemi che pone il secondo matrimonio del genitore nei confronti dei figli, con le inevitabili gelosie e ribellioni. Esse non devono però in nessun caso costituire un veto per i genitori, ma devono venir superate anche a prezzo di qualche lacrima e porta sbattuta. I due protagonisti sono molto bravi e formano un'ottima alchimia. Il regista, poi, è molto capace a dirigere le scene con tutti quei bambini, e riesce a rendere memorabili certi momenti di caos, come quando la mamma va a partorire: c'è la confusione generale e, come se non bastasse, con la macchina buttano giù la motocicletta posteggiata del cascamorto della figlia, che rimane incastrata sotto il motore... Da vedere assolutamente a chi piacciono i bambini, la famiglia, l'amore, il divertimento; abortisti, individualisti, quelli che saltano da un letto a un altro e considerano la gravidanza come una verruca da estirpare, e pro pax/dico si astengano.
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