Regia di Jared Cohn vedi scheda film
Sette amici in gita fuori porta con le tende passano davanti a un cimitero oggetto di una leggenda: devono trattenere il respiro quando gli passano davanti altrimenti saranno vittime di uno spirito maligno.
Uno di loro si rifiuta di farlo e diventa vittima dello spirito di un serial killer giustiziato sulla sedia elettrica nel 1958 nella prigione dismessa che è lì nelle vicinanze.
Il problema è che questo serial killer, che ha la fissa di cavare gli occhi alle sue vittime, passa da un corpo all'altro con il respiro e vuole uccidere tutti gli altri componenti del gruppo....
Quante volte succede che leggi la trama di un film , ne sei interessato e parti alla visione senza anteporre ulteriori indugi?
Ecco, questo è uno dei casi che ho appena descritto.
Questo fatto dello spirito che passa da un corpo all'altro mi ha sempre intrippato sin da L'esorcista di Friedkin e da Sotto Shock di Wes Craven ( a proposito l'inizio è ricalcato proprio su questo film) , passando per le varie incarnazioni degli Ultracorpi e finendo con Il tocco del male, film in cui Denzelo Washingtone nostro si faceva contaminare da un demone che amava cantare i Rolling Stones.
Tutto bello.
Però.....
Ecco c'è un però.
Avevo giurato che non ci sarei ricascato ma stavolta ci sono cascato in maniera inconsapevole.
Non lo sapevo.
Quando ho visto quella scritta The Asylum che campeggiava lì , in bella mostra , all'inizio dei titoli di testa, devo ammettere che mi si è gelato il sangue per un attimo.
Noooooo, un'altra merdata della Asylum, di quelle che però non sanno neanche da che parte abita l'ironia.
Altro che i tornado di squali, qui piovono clichet, anzi grandinano.
A parte l'incipit nel 1958, che pure la metà della bava che hanno messo nella bocca del serial killer che stavano arrostendo sulla sedia elettrica bastava ( e poi per favore se lo avete appena giustiziato non può continuare a respirare e checcazzo! ) , lo spunto è quello visto in millemila film horror con tipizzazione standard dei protagonisti, tutta carne da macello sin dalla prima inquadratura e che risponde a un preciso clichet:
1) IL CAPOBRANCO :uno che ovvia alla sua scarsa prestanza fisica con una specie di SUV camionato, marca Chevrolet ma con lo stemma maldestramente camuffato. In compenso a differenza di tutti gli altri tromba come un riccio con
2) LA BRUTTA GENEROSA: procace ma con faccia da troione della periferia di Calcutta, trova ogni occasione di appiccicarsi al suo bello, manco fosse in un film porno. Mostra generosamente le tette e si produce in acrobazie in orizzontale che sembrano piacere molto al suo partner.Visto che è un po' cozza è amica di due :
3) BELLE MA STUPIDE : una bionda e una mora, sorelle con il coefficiente intellettivo del totano già cotto nella pentola a pressione. Notevoli, uno dei pochi motivi di continuare la visione.Sono tutte pappa e ciccia col
4) PALESTRATO: bello e stupido come le sue amiche, ha più sostanza cerebrale nei bicipiti che nella scatola cranica. Ha sempre un'espressione ebete stampata sul volto probabilmente effetto collaterale degli steroidi che assume in abbondanza.Per compensare le sua scarse facoltà mentali è amico del
5) SECCHIONE : nerd con l'occhialetto d'ordinanza, il classico tipo che accompagna le vecchiette ad attraversare la strada sulle strisce pedonali. Non sarebbe capace neanche di fare del male a una mosca, non beve , non fuma ed è esattamente l'opposto dello
6) STRAFUMATO SIMPATICONE: chissà perché l'abuso di cannabis ed analoghi deve far diventare per forza simpatici. A giudicare dal cimitero di birrette e ravioli che ha nella panza non stravizia solo in fumo ma anche in qualcosa d'altro. Ed è l'unico della compagnia che non tromberà mai in vita sua....
Quindi, dicevamo, a partire dalla tipizzazione dei protagonisti è poi tutto un correre precipitosamente verso l'abisso del nonsense, delle solite azioni ad minchiam e dei dialoghi che sembrano scritti dal fratello scemo di Stephen Seagal ( ammesso che ce l'abbia).
E poi questa fissa di cavare gli occhi: ma che schifo! e poi parlando da tecnico , non è mica così semplice tirarli fuori dalle orbite così belli integri, con tanto di nervo ottico attaccato....
Hold your breath , come avrete ben capito è un filmaccio da evitare come la peste bubbonica perché oltre che pieno di clichet è anche recitato male, ha la fotografia che va e che viene, i soliti effetti speciali che tanto speciali non sono, una regia che non sa neanche da che parte cominciare le varie sequenze.
Insomma la solita merdata della Asylum....
(bradipofilms.blogspot.it)
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