Regia di Giacomo Durzi, Giovanni Fasanella vedi scheda film
Silvio Berlusconi è un’ossessione nazionale di cui pensiamo di sapere tutto. Il documentario di Durzi e Fasanella adotta però una prospettiva più inedita rispetto, per esempio, a quella di Faenza in Silvio Forever e dà la parola a chi ha creduto in lui aderendo, se non ai suoi i- deali, quantomeno alle sue avventure imprenditoriali e politiche. È la prospettiva di una Destra che ha visto in Berlusconi, se non l’Unto del Signore, un salvatore dall’avanzata della Sinistra. Come disse Agnelli della sua discesa in campo: «Se vince, vince per tutti». I registi intervistano alcuni ex del suo schieramento politico come Vittorio Dotti, Tiziana Parenti, Benedetto Della Vedova, Gabriella Carlucci, Alessandro Meluzzi e pure figure di Mediaset e Publitalia (Davide Rampello e Armando Cicero), giornalisti schierati (Ferrara e Guzzanti) e altri personaggi di peso: da Paolo Pillitteri a Cirino Pomicino fino al generale Luigi Manfredi e a Francesco Gironda di Gladio. Tutti ne sono delusi, perché il rinnovamento che ha evocato non si è concretizzato in alcuna Rivoluzione Liberale, e anzi la sua politica ha perso via via serietà scon- finando nella “mignottocrazia”. Eppure è anche per questa megalomane sfrontatezza che Berlusconi ha raccolto un così duraturo consenso, portando alla luce pulsioni inquietanti ma molto radicate nel Paese e delle quali non ci libereremo facilmente. Chiosa Pillitteri: «Il Berlusconismo è una categoria dello spirito».
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